Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
382 libro secondoChe| se Ja vope tua sarà molesta. Nel primo gusto| vital nutrimento fascerà poi quando sarà digest?|.. Questo tuo grido farà come '1 vento Che le più alte cime più perquote; E ciò non fia d'onor poco argomento. Però (1) ti son mostrate in queste ruoto Nel monte| e nella valle dolorosa Pur l'anime che son di fama note| Che l'animo di quel ch'ode| non posa Nè ferma-fede| per-esempio ch'haia La sua radice incognita e nascosa| Nè per altro argomento che non paia.
Farad| xvn| 103-142.
Se s'avesse a fare un commento delle bellezze poetiche e morali che sono in questo passo| non basterebbero parecchie pagine. Ciò solo farò osservare in generale| che lor bellezza si accresce di gran lunga al pensiero del luogo e del tempo in che| e della persona a cui dicevasi tutto ciò. In particolare| si osservino i versi dal 106 al 111| dove si contiene una evidente previsione di flover lasciare la corte di Can Grande. Il luogo più caro del verso 110 è certo Firenze; e tra gli altri ch'ei prevede di perdere| c Verona stessa. E certo poi quel colpo pili grave a chi più si abbandona del verso 108| che non veggo spiegato da nessuno| diventa chiarissimo| intendendolo per la respinta| per |i cattivi| i freddi trattamenti temuti o incominciati| i quali appunto sono più grqvi a chi più s'abbandona.
E la storia| le tradizioni| le date| i casi posteriori di Dante| il non aver esso mandati a Cane gli ultimi tredici canti| tutto prova una rottura ; una| se non inimicizia| ma mala intelligenza tra il superbo protettq| e il magnifico protettore. A chi la colpa? Io ne raccolgo le memorie superstiti ; e crederanne ognuno poi a suo talento| o l'orse secondo la natura e la fortuna sua. E prima| avvertito il lettore| che il Petrarca| il secondo in tempo e in gran-
(1) Unisci questo però col che del verso 139 —c intenderai subito.
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