Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      884 libro secondoMa oltre la magnificenza scortese del signore| e la superbia difensiva od offensiva del rifugiato| ci è accennata dal sagace Autor del Veltro una più seria cagione di dispareri che potè essere tra i due. Vedemmo Cane aver riconosciuto Federigo d'Austria come imperadore; ed all'incontro Dante colla dedica della Monarchia| ed Uguccione col farsene dar concessioni| avevano fino dal 1314 e 1315 riconosciuto Ludovico il Bavaro. In quei tempi| e tra tali uomini di parte| dovette essere almeno occasione di dispute. Tuttavia noi veggiamo Uguccione rimanere collo Scaligero dopo ciò; nè è probabile che Dante per ciò solo se ne partisse. Bensì potè essere una delle cause del pungersi reciproco| e il pungersi della partenza poi dell'intollerante poeta.
      Ma oltre a tutto ciò| abbiamo una memoria del soggiorno di Dante in Verona| che mi pare aprir campo a nuove spiegazioni| e forse compierle tutte. Sembra che questa volta facesse Dante non un semplice soggiorno| ma uno stabilimento fermo| e con intenzione che fosse durevole. Certo| v'ebbe seco Pietro il figliuolo suo primogenito| il quale vi continuò a vivere poi dopo la morte del padre| e v'ebbe discendenza che vi dura anche oggidì. Forse anche altri figliuoli di Dante si ricongiunsero allora a lui. E narrasi| apparisse un dì dalle stesse scritture di lui| aver esso esercitato in Verona l'ufficio di giudice (1). Ora| tal ufficio doveva insieme| e molto preoccupare il tempo del poeta| e non piacergli| per la nota antipatia di quelle due occupazioni ; e perchè poi l'antico ambascia-dorè| al priore della potente Firenze| dovea parer minuto ed inferiore tal ufficio| simile a quello di que' giudici condotti dai podestà| dei quali è frequente menzione e celia nelle antiche novelle. Vedemmo e vedremo fino all'ultimo| Dante pospor sempre rettamente la vita contemplativa all'attiva| i suoi stridii ai carichi datigli dalla sua Repubblica| dalla sua parte| ed anche da' suoi protettori d'esilio. Ma gli altri| datigli prima e dopo| furono ufficii adeguati
      (1) Veltro| p. 174. E vedi Maffei e il Landino.
      t j b


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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