Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

Pagina (384/470)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      390 libro secondo Non potrò io speculare dolcissime verità sotto il cielo dovunque| senza prima arrendermi| nudato di gloria| anzi con ignominia| al popolo fiorentino? Ne il pane mi mancherà.....» (1). E non abbiamo il restante. Ma la storiapoi ci dà il risultato. Non pochi de' compagni d'esilio e condanna di Dante| Tosinghi| Mannelli e Rinucci| accettarono | e furono offerti il dì del santo di quell'anno 1317 (2). E fecero bene questi; non erano grandi; non avevano la dignità d'un Dante da serbare| non dritti| doveri o forza eguali. Ma rimase fuori| per questo impegno o pettegolezzo da cittaduzza| per questa ignobile prepotenza municipale| il maggior cittadino ed onor di Firenze; e fuori egli morì| fuori rimasero e rimangon l'ossa| fuori ]a discendenza| il sangue di lui anche oggidì. Vero è| che a ciò sorrideranno taluni| e chiederanno : che datino sia? E il chiesero probabilmente que' tirannueci plebei a quel dì di San Giovanni| rinentre vedevano passarsi innanzi| la candela in mano| i raumiliati concittadini| e mancar tra '1 gregge colui che chiamavasi là e allora il dispettoso| il presuntuoso| l'arrogante Alighieri.
      Come vedesi| ogni probabilità è che tal lettera del principio del 1317| fosse scritta dal soggiorno di Verona| che durò fino entro al 1318. Ma trovandosi poi tradizione antichissima di un soggiorno fatto da Dante nel 1318 nel monistero di Fonte Avellana presso a Gubbio| di cui era priore un frà Moncone| non è improbabile che questi fosse il buon monaco| il quale avea trasmesse a Dante lo proposizioni da lui rigettate; e che ora| o per gratitudine| o dietro qualche speranza| a lui venissè Dante. Vediamo le plausibili congetture| e la bella descrizione d'un testimonio de' luoghi : « S'innalza il monistero sui piti difficili monti dell'Umbria. Gli è imminente il Catria| gigante de-
      (1) Pelli| p. 204; "YVitte| Danti» Ep. viti| il quale la pone Così prima di quella a Can Grande. Ma non ostante la riverenza dovuta a questo| quasi italiano| cultore di letteratura Dantesca| parmi dover seguir le ragioni che mi fecero porre al 1316 la lettera a Cane| e al 1317 questa al religioso.
      (2) Veltro.| p. 160; Foscolo|
      b.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

Pagina (384/470)






Dante Tosinghi Mannelli Rinucci Dante Firenze San Giovanni Alighieri Verona Dante Fonte Avellana Gubbio Moncone Dante Dante Umbria Catria Pelli Vitte Danti Can Grande Dantesca Cane Veltro Foscolo