Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo xiv — 1318-1319 397
      esilio lo fu troppo più che alla sua sufficienza non apparteneva| e che egli non voleva che di lui per altrui si credesse. Ed acciocché a qual parte fusse così animoso e pertinace appaja| mi pare che sia da procedere alquanto più oltre scrivendo. Io credo chegiusta ira di Dio permettesse| già è gran tempo| quasi tutta Toscana e Lombardia| in due parti dividersi; delle quali| onde cotali nomi s'avessero| non so| ma l'una si chiamò e chiama parte guelfa| e l'altra fu parte ghibellina chiamata. E di tanta efficacia e reverenza furono negli stolti animi di molti questi due nomi| che per difender quello che alcuno avesse eletto per suo contra il contrario| non gli eradi perdere li suoi beni e ultimamente la vita| se bisogno fusse stato| malagevole. E sotto questi titoli| molte volte le città italiche sostennero di gravissime pressure e mutamenti ; e intra l'altre| la città nostra| quasi capo delì'un nome e dell'altro| secondo il mutamento de' cittadini : in tanto che li maggiori di Dante| per Guelfi da' Ghibellini furono due volte cacciati di casa loro| ed egli similmente| sotto titolo di Guelfo| tenne i freni della repubblica in Firenze. Della quale cacciato| come mostrato è| non da'Ghibellini| ma da'Guelfi; e veggendo sè nort poter ritornare| in tanto mutò l'animo| che niuno più fiero Ghibellino ed a'Guelfi avversario fu| come lui. E quello di che io più mi vergogno| in servigio della sua memoria| è| che pubblicissima cosa è in Romagna| lui ogni fanciullo| ogni femminella| ragionando di parte e dannando la ghibellina| Farebbe a tanta insania mosso| chea gittare le pietre l'arebbecondotto| non avendo taciuto : e con questa animosità si visse sino alla morte sua. Certo| io mi vergogno dovere con alcuno difetto maculare la fama di cotanto huomo| ma il cominciato ordine delle cose| in alcuna parte il richiede; perciocché| se nelle cose meno che laudevoli in lui mi tacerò| io torrò molta fede alle laudevoli già mostrate. Adunque| a lui medesimo mi scuso| il quale per avventura me scrivente con isdegnoso occhio da alta parte del cielo ragguarda » (1).
      (1) Bocc.| Vita| pp. 79| 80.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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