Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo xv — 1320 incirca 403
      l'antico sistema Tolomaico : la terra giù al centro del mondo ; intorno ad essa aggirantisi via via piti su la Luna| Mercurio| Venere| il Sole| Marte| Giove e Saturno| il cielo delle stelle fisse| e il primo mobile| che trae seco in suo roteare tutti que' Cieli inferiori. Finalmente| sopra i nove mobili ed astronomici è l'immobile| empireo| o trono di Dio. Ma| messo fuor di conto questo che comprende l'intiero universo e a cui Dante non sale| sarebbe osservabile la simmetria de'nove cieli del Paradiso| con li nove cerchi d'Inferno e i nove balzi del Purgatorio: ed osservisi| ad ogni modo| quell'altra simmetria deixxxtit canti d'ognuna delle cantiche| con uno di più d'introduzione nell'Inferno| cento in tutto; e quella medesima rima e parola stelle che termina le tre cantiche; osservìnsi| dico| come puerilità d'una gran mente| uscente dalla puerizia delle lettere. L'ascensione dal paradiso terrestre in cima del purga torio alla Luna| e di questo infimo poi agli altri cieli superiori| si fa per Beatrice fissando com'aquila gli occhi al sole| e quindi sempre più su verso il trono di Dio ; e per Dante| fissandoli in quelli di lei| che diventano via via più lucenti| ed ella più ridente| quanto più vassi innalzando| Beati ice gli spiega naturale tal innalzamento « per lo gran mare dell'essere » (1) a Dio| cui tutto tende| solo che sien tolti gli ostacoli| i quali tengono ogni forma al luogo suo. Belle| magnifiche invenzioni| per vero dire| e| s'io-non m'inganno| di gran lunga più poetiche che non le due fabbriche dell'imbuto o cono scavato per l'inferno| e della piramide o cono alzato per il purgatorio. Quand'era universale l'opinione che poneva gli uomini al centro del mondo| creato così tutto per essi| niuna migliore spiegazione poteva darsi de' cieli| niuna più bella contemplazione farvisi| niuna immaginazione spaziarvi così largamente e sollevarvisi così alto. Maio non mi posso tener di pensare| quanto più alta ancora| e più varia| e più e più contemplatrice e ammiratrice sarebbe stata la poesia| sarebbe stato il Paradiso d'un Dante| se fosse stato sorretto da quella scienza più nuova|
      (1) Canto i| 113.
      ti.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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