Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
410 libro secondoghiera; poi li drizza all'eterno Lume: san Bernardo accenna sorridendo a Dante| Che guardi ; ed egli già guardava| « e consuma poi la veduta » del Dio trino ed uno| finche
All'alta fantasia qui mancò possa.
Parad. xxxni| 142.
Così finisce il poema sacro; così| col suo perfetto corrispondere alle credenze| alla coscienza| all'interna e innata poesia de' popoli cristiani| soddisfece non solo ai piaceri|| ma ai bisogni di essi; e non solo avanzò| ma d'un tratto quasi compiè il rinnovamento della poesia e delle lettere| tanta parte di quello della civiltà. E col poema finì in breve la vita di Dante; la vita dell'innamorato| appena compiuto il suo voto d'amore ; la vita del gran poeta| compiuta l'opera che'l fa immortale; la vita del cristiano nella contemplazione ultima delle gioje del paradiso e d'Iddio. Lieto e ben augurato passaggio| per vero dire| che è quasi impossibile attribuire al caso; e sembra anzi| o naturai effetto d'un'anima soddisfatta d'aver adempiuto quanto ella aveva a fare quaggiù| ovvero soprannaturale e quasi miracoloso benefizio della Provvidenza rimunera-trice| che abbia degnato richiamare a sè quella forte e combattuta anima al momento della vittoria| pentita degli errori| colma di opere e apparecchiata al premio.
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