Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
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CAPO XVI.
llarenna| ultimo rifugio| ultimi lavori| ultima ambasceria| morte| sepoltura.
(1320-14 settembre 1321)
Ora ti prego| o dolce Signor mio| Che tu ti degni di manifestarmi L'estremo fin del breve viver mio.
Deh non volere a terra rivocarmi Nel mezio de'miei giorni; ma più tosto Aspetta il tempo e l'ora di salvarmi.
Ora fa| Signore| che della mia tomba Io esca fuora| non oscuro e greve| Ma puro come semplice colomba;
Acciò ch'io essendo allora chiaro e lieve Possa venire ad abitar quel loco Che li tuoi figli e servitor riceve|
Dov' è diletto e sempiterno gioco.
Salmi pi Dante| Salmo v| v. 5>t| 25| 30.
Lasciammo Dante in Udine alla corte guelfa del patriarca Pagano della Torre nell'anno 1319. Addì 20 genriajo 1320 il troviamo poi quasi di passaggio in Verona; se abbiasi a credere al titolo d'un libretto stampato a Venezia nel 1508 e nel 1708| e citato già da' bibliografi; ma che lascio lor dire| od anzi lor domando| sesia superstite(1). Quel titolo è così: Qucestio floralentà ac perititi is de duobus elementis aquee et terne tractans nitper réperta| quw olim Mantuce auspicata| Verona: vero disputata et decisa| ac manu propria scripta a Dante fiorentino poeta durissimo| quee diligenter et accurate correda fuitperrev. magistrum Joannem Benedictum Moncettum de Castilione Aretino| regentem Patavinum ordinis Eremitarum divi Augustini| sacrceque tipologico doctorem excellentissimum (2). In fine
(1) Cinelli| Biblioteca volante / Apostolo Zeno| Lettere| voi. n| 204; Pelli| p. 141. — Ozanam| Revue fràhcaise| avri|rl§29| p. 26.
(2) Tiraboschi| Ed. Min. V| p. 82.
b.
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