Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
432 LIBRO SECONDOmorie| che pubblicata appena| ella si diffuse con una uni-" versalità di ammirazione|diche non è esempio nè in quei secoli| nè in quelli di antica o moderna civiltà. Già vedemmo nella storia della donnicciuola di Verona| che le parti pubblicate in vita| avevano fin d'allora quella popolarità| che sola è vera gloria. Il Villani interrompe la sua storia per narrare la morte di Dante; egli che non fa menzione mai di niun altro scrittore. E i codici del secolo xiv (il piti antico del 1336?)| i quali si trovano cosi numerosi in tutte le biblioteche d'Italia| Francia| Germania ed Inghilterra| che non credo ne siano tanti di quel secolo per tutti gli allri autori antichi e moderni insieme| mostrano anch'oggi materialmente tal diffusione (1). Il più antico Commento fu forse quello attribuito a Pietro o quello di Jacopo figliuoli di Dante (2)| e seguirono poco dopo| intorno alla metà del secolo| e così ancora contemporanei di Dante| il Buti| Jacopo della Lana| Benvenuto da Imola e il Boccaccio (3). Fecersi nel medesimo
(1) Vedi sui codici antichi| Pelli| pp. 40| 162| 170| 171. — Sarebbe desiderabile un catalogo| e se si potesse una descrizione di questi codici| con distinzione di quelli esplorati. Si sa che il signor Carlo VYitte| il benemerito editore delle Epistole| lavora a ciò da molti anni in Germania !
(2) Manoscritto della biblioteca R. dì Parigi al n° 7765| che par certo di lui| dicendovisi io Jacopo figliuolo [di lui intendo| ecc. (V. Ozanam| pag. 76| nota).
(3) Vedi Pelli| pp. 40|171| e poi il Dionisi in molti luoghi e la prefazione dell'Ottimo (Pisa 1827). I quali eruditi| oltre altri forse| dando qua e là cenni sparsi su questo o quel commentatore| tutti fuggono dalla fatica che dicono gravosissima| di fare un elenco ragionalo dei commenti antichi. E il vero è che tal fatica sarebbe forse anche poco profittevole all'aver un commento buono o|storico : l^Perchè non pare che niuno di questi commenti si possa provare che ei fosse o di Pietro o di Jacopo Alighieri| o di messer Raffaelli da Gubbio| o d'altro amico o conoscente di Dante; 2° Che se ninno commento è di tal contemporaneo che abbia potuto aver le spiegazioni direttamente da Dante| poco importa che fosse d'un contemporaneo| in tal età che non v'essendo la millesima parte de' mezzi d'informazioni della nostra| erano ignorati i fatti| la vita| le opinioni di Dante. E chi metta l'occhio in que'commenti antichi| vedendovi le generalità a cui s'abbandonano| si capaciterà facilmente della loro ignoranza de' particolari di Dante. Quindi certo è che un buon commento nuovo potrà sorgere| meno dall'erudizione tratta da' commenti antichi| che non dallo studio intrinseco| prima della vita| poi delle altre opere minori| e in ultimo del poema stessot j b
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