Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      440 LIBRO SECONDOmai presa gran parte nelle vicende della Penisola| e non nella civiltà| ma non nemmeno nelle corruzioni di lei ; uno Stato| un popolo| di cui pure fu lunga| lenta e rozza la gioventù; dico il Piemonte| Macedonia o Prussia italiana| quasi Fiorenza del secolo decimottavo. E tanto è vero esser l'attività e la dignità dello Stato solito motore dell'attività e dignità delle lettere| e sola efficace protezione di esse| che allora finalmente entrò il Piemonte nella letteratura italiana : ed entrovvi gloriosamente con Alfieri e Lagrangia. Ciò che altrove in Italia era risorgimento | qui era principio; e così piii vigoroso. Ma| in somma| sorgevasi o risorgevasi in tutta la Penisola; e consueto segno ne veggiamo lo studio ripreso di Dante. Trentaquattro edizioni facevansi| e via viapiii| quanto pili avanzava il secolo (1). Il Gravina confortava allo studio della divina Commedia; il Betti| il Leonarducci| Alfonso da Varano l'imitavano ; e facevansi nuovi e migliori| quantunque non ottimi commenti dal Volpi| dal Venturi e dal Lombardi : Tiraboschi dava a Dante sua degna parte nella Storia della letteratura italiana ; ed esso e il Pelli e il Dionisi facevano que' lavori varii| che sono| rispetto alla vita di Dante| ciò che quelli del Muratori alla Storia generale d'Italia| un tesoro dove quasi tutto si trova cercando. Ma tutto questo risorgimento d'edizioni| commenti e vite| fu un nulla rispetto a quello prodotto dai due studiosi professati di Dante| Alfieri e Monti. Il primo| recando dalla provincia per lui aggiunta all'Italia letteraria la sua non so s'io dica forza| o rozzezza o durezza paesana| restaurò forse la vigoria di tutta la letteratura; e restaurò certo il culto di Dante. Era anima veramente dantesca. Amori| ire| superbie| vicende di moderazioni| esagerazioni e mutazioni di parti| tutto è simile nei due. Quindi l'imitazione non cercata| involontaria| sciolta ed intrinseca. In Monti poi fu più ingegno che animo dantesco; e lo mutazioni di lui furono più d'arrendevolezza che d'ira; o quindi l'imitazione piti esterna| nella forma sola e nelle
      (1) Serie delle ediz. — Min.| v| p. 566.
      t j b


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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