Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      Graziai Dico la grazia in qualunque do-sensi distinti dai teologi. Non certo Dante| il quale si confessa cosi peccatore| che dell'invidia stessa (menomo de'suoi peccati) non ardisce dirsi puro| ma solamente men macchiato (Purg.): non Dante| il quale s'arretra alla vista delle fiamme che debbono purgarlo del peccato di lussuria| e non le affronta se non al pensiero di ritrovare al di là la sua desiderata Beatrice : non Dante| che da questa si fa così vivamente rimproverare i proprii peccati. Quindi parmi che sia da cercare un'altra interpretazione a Lucia ; e tanto più| che qui la significazione allegorica è principale ; non essendo ragione per che santa Lucia| la vergine martire protettrice della vista| fosse messa in seggio così distinto in Paradiso| nò perchè ella| più che niun altro santo o santa| fosse chiamata a soccorrere Dante. Ma se di nuovo si. attenda alla situazione degli otto santi in Paradiso (e credo che il fastidio o la stanchezza degli interpreti| giunti al centesimo canto del poema| gli abbia sola impediti di ben esaminare tutto ciò e trarne profitto)| quella situazione ci darà una interpretazione naturale e indubitabile. Lucia è ivi l'ultima dei santi dal lato destro di Maria| il lato della legge nuova; e siede tra' due santi Giovanni| il Battista e l'Evangelista : quello annunciatore della nuova legge| della nuova fede ; questo che in tutto il suo vangelo continuamente chiama questa fede Lux. Ora| che per Lux il poeta abbia detto Lucia o santa Lucia| ei parrà molto facile a chiunque siasi avvezzato a queste trasformazioni dantesche ; e tanto più che altri esempii se ne troverebbero forse nel culto de'santi| ed uno antichissimo di Costantino che dedicò il suo maggior tempio bizantino a santa Sofìa| o la divina sapienza. Parmi dunque poco o nulla da dubitare che qui Lucia sia per la Lux dell'Evangelista| cioè la fede cristiana. — E vedasi poi| quanto naturatene segua tutto il rimanente. Maria Vergine volendo mandar Beatrice come Beatrice| e come cognizione di Dio) in ajuto a Dante| a manda non direttamente| ma per mezzo della fede; Dante è detto fedele di questa| cioè fedel credente| e non più; e ciò poteva dirsi Dante| di ciò poteva vantarsi | e se ne volea vantar tanto più| che era o credevasi perseguitato politicamente dal papa. E finalmente| colla medesima intenzione recriminatoria e satirica | ei ricorda qui al verso 100| che la fede| la vera fede è nemica di ciascun cru-Vita di Dante 30
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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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