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Ritorno in patria

      Quelle dunque, secondo tutte le verisimiglianze, furono le prime pitture in cui Raffaello pose l'invenzione e i colori, il San Nicola fu diviso e disperso; il Crocifisso si man tiene nella sua vivezza ed integrità nella galleria del cardinale Fesch. Terminate quelle, pare che tornasse in patria, dove pel suo duca dipinse tre piccoli quadretti nominati dal Vasari, che può aver terminati presto, essendo di poche figure. La lettera della duchessa d'Urbino (ch'è la prima fra le Pittoriche) con cui raccomanda Raffaello al gonfaloniere Soderini, del 1° ottobre 1504, o è apocrifa, o fu per un altro Raffaello, poiché vi si parla di suo padre come vivente, mentre era morto dieci anni prima.
      Di ritorno in Perugia fece nella chiesa de' Frati dei Servi........ una Nostra Donna, San Giovanni Battista e San Nicola; e in San Severo della medesima città.... un Cristo in gloria.....dove scrisse il nome suo. La tavola è da molto passata in Inghilterra; ma scrisse il Morelli essere della prima maniera; e tale comparisce anche dalla copia che ne rimane all'altare, di dove l'originale fu tolto; sicché può concludersi, che a tutto il 1504 egli teneva sempre la maniera del maestro. Nell'opera di San Severo noi troviamo che tentava di allontanarsene, dando maggior rilievo alle forme, e maggior dignità e grazia alle sembianze, qualità che andarono in lui sempre crescendo ne' consecutivi lavori. Essa porta la data dell'anno 1505, come a tutti è noto; come noto è che, avendovi Pietro dipinta la parte inferiore nel 1521, non poté raggiungere il discepolo, che toccava l'anno ventesimosecondo quando l'eseguì».