Dopo le elezioni, tale violenza, unitamente alle tensioni internazionali, produsse nel Paese estremismi e scontri, che la stampa contribuì a rendere incandescenti, amplificando sistematicamente le conseguenze della Guerra Fredda e i fatti gravissimi che la caratterizzano in quegli anni. (23) Ciò alimentò il manicheismo che, attraverso la campagna elettorale, contribuì a determinare:
"un effetto deformante che si rivelerà tenace e molto utile alla Dc: quello di squalificare aprioristicamente, agli occhi della propria opinione pubblica, non solo le idee e i pareri dell'avversario ma anche le informazioni e le denunce che vengono da quella parte (...) l'arroganza democristiana (..) si caratterizza anche con il disprezzo non solo degli avversari dichiarati ma di più vasti strati di opinione pubblica". (24)
1.1.1 Editoria di partito e giornali indipendenti: stampa “gialla” e stampa “rossa”
Come si presentavano i giornali che gli italiani comperavano ogni mattina nelle edicole? In apparenza, erano molto diversi da quelli di prima. Non c'era più l'encomio giornaliero al Duce; Anche perchè non c'era più il Duce (...) Iddio era intervenuto! C'era la libertà di stampa; si poteva pensare che la stampa, di nuovo libera, fosse cambiata in modo totale. E invece no. E infatti, gli stessi proprietari e gli stessi giornalisti non potevano fare giornali molto diversi da quelli di prima. Cambiavano i bersagli, cambiavano gli argomenti; la mentalità era la stessa.I giornali continuavano ad essere, come erano sempre stati, strumenti politici, pronti a dare battaglia piuttosto che a diffondere notizie, disposti a tacere certe notizie, o a presentarle in un certo modo, per educare il popolo (25)
* * *
(23)
Tra gli eventi più significativi del periodo: prima delle elezioni, l'enunciazione della dottrina Truman e la minaccia
di ritiro degli aiuti per i paesi ederenti che avessero scelto un governo contrario ad essi; il golpe cecoslovacco della
seconda metà di febbraio (dodici ministri non comunisti si erano dimessi, per la sostituzione dei vertici della polizia
dal parte del Min. degli Interni V. Nosek, e il presidente Edvard Benes li aveva sostituiti, il 25 febbraio senza indire
nuove elezioni; a quest' epurazione di fatto seguì, il 9 marzo, la misteriosa defenestrazione dell' unico ministro
democratico rimasto, membro del nuovo governo, Jan Masaryk). Dopo le elezioni : l'ingresso dell'Italia nel Patto
Atlantico, il blocco sovietico di Berlino, l'esplosione della prima bomba atomica russa e lo scoppio della guerra di
Corea; e ancora, tornando alla politica interna, l'attentato a Togliatti del 14 luglio del 1948, con il conseguente
sciopero generale, la scissione sindacale, le rivolte operaie e bracciantili represse nel sangue da Scelba, la scomunica
cattolica dei comunisti. (Ibidem).
(24)
P. Murialdi, Dalla Liberazione al centro-sinistra, cit., p. 234
(25)
(Ottone P., Preghiera o bordello. Storia del giornalismo Italiano. I protagonisti, i fatti e i retroscena, gli scandali
e i segreti, Milano, Teadue, 1998, pp. 69-70). Piero Ottone, nato a Genova nel 1924, editorialista di
Repubblica
, esordì come corrispondente da Mosca de "Il Corriere della Sera", quotidiano in cui lavorò per lungo
tempo, fino al 1968, quando fu chiamato alla guida del genovese "Il Secolo XIX"; il suo successivo incarico quale
direttore al "Corsera" scatenò le ire di molti colleghi, tra cui Indro Montanelli, per la sua linea troppo spiccatamente
di sinistra
, per cui un gruppo di giornalisti lasciò appunto il quotidiano milanese per fondare il più moderato "Il
giornale".(G. Santambrogio, Il mondo del giornalismo contemporaneo, in Farinelli, Paccagnini,
Santambrogio, Villa (a cura di), Storia del giornalismo italiano dalle origini ad oggi, Torino, Utet libreria,
2004, pp. 313-582, precipue pp. 394-395).
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