Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Disarmo (1951)

Vorrei conoscere la differenza sostanziale fra le recenti proposte di riduzioni degli armamenti fatte da Viscinski e da Acheson (S.F. - Genova)

           Le proposte di riduzione di armamenti, prima che discusse nel loro contenuto tecnico, devono essere valutate nel loro significato politico. E sotto questo punto di vista emerge una prima differenza sostanziale fra le posizioni degli SU e quelle dell'URSS: gli Stati Uniti presentano all'ONU un cosiddetto piano di disarmo dopo aver imposto una politica di disarmo a tutto il blocco Atlantico e mentre proclamano, anche per bocca di Truman, la necessità di uno sviluppo e di una intensificazione ulteriore degli armamenti, l'URSS non scopre oggi l'esigenza del riarmo, ma precisa, con una serie di proposte che affrontano compiutamente il problema della pace, una politica conseguentemente perseguita dalla cessazione della seconda guerra mondiale.
           E' chiaro che gli SU sono stati costretti a parlare di “piano di disarmo” e di “offensiva di pace” dalla pressione dell'opinione pubblica mondiale su cui hanno agito fortemente da una parte l'azione crescente dei partigiani della pace di tutto il mondo, dall'altra le grandi concrete iniziative di pace successivamente prese dall'Unione Sovietica. E' ancora altrettanto chiaro che continuando di fatto una politica di riarmo e di blocchi militari, le proposte americane di “pace” hanno solo lo scopo di alzare nuove cartine fumogene attorno ad una effettiva politica di guerra imposti dai grandi trusts americani e quindi di rallentare la vigilanza dei popoli.
           La differenza sostanziale delle due serie di proposte è la differenza stessa che corre tra le chiacchiere e i fatti.
           Infatti che valore può avere in concreto una proposta di disarmo – ammesso per un momento che una tale proposta sia stata effettivamente presentata da Acheson – quando tale cosiddetto piano viene fatto precedere da una dichiarazione come la seguente: “I proponenti hanno la ferma intenzione di continuare i loro sforzi per organizzare le forze necessarie alla sicurezza propria”, ossia intendono continuare ad armarsi?
           Le proposte di Vischinsky hanno ben altre premesse, poiché il delegato dell'URSS all'ONU ha dichiarato che per passare ad una concreta applicazione di un piano di disarmo è necessario – e mi riferisco qui solo alle dichiarazioni strettamente legate alla questione degli armamenti – proibire immediatamente la fabbricazione di armi atomiche, porre immediatamente fine alla corsa degli armamenti, che tutti gli Stati prendano immediate misure per ridurre le forze armate e per destinare gli stanziamenti di guerra al miglioramento del benessere dei popoli.
           Dalle premesse, veniamo alle proposte. Ma venendo alle proposte si scopre che non esiste affatto una proposta di disarmo da parte degli S.U. Acheson non ha presentato nessun piano di disarmo all'ONU, ha anzi chiaramente detto che “ogni progetto di regolamento, di limitazione e di riduzione equa dell'insieme delle forze armate e degli armamenti deve comportare, come primo atto indispensabile, l'organizzazione di un sistema di informazioni e di controllo”. Ossia, prima di presentare il piano e prima di prendere qualsiasi impegno sulla riduzione degli armamenti, Acheson chiede di conoscere tutto sulle forze armate di qualsiasi Paese, comprese le forze di polizia, paramilitari, ecc., tutto sulle armi, comprese quelle atomiche, ecc. Veramente troppo abili vogliono essere gli americani, tanto abili da superare il campo delle abilità per scivolare in quello dell'impudenza. Anche al più ingenuo uomo della strada viene fatto spontaneamente di chiedersi: “Ma siamo di fronte a un piano di disarmo o ad un piano di spionaggio a buon mercato e senza rischi?”.
           Vischinsky, sulla base delle premesse ricordate e congiuntamente ad altre proposte – come quella giuridicamente ineccepibile della dichiarazione di incompatibilità del Patto Atlantico con la Carta dell'ONU e quella della cessazione delle ostilità in Corea – proposte dirette alla creazione effettiva di un clima di distensione internazionale indispensabile per concludere qualunque concreta iniziativa di pace, affronta direttamente la questione del disarmo. Egli pone il controllo, non come una pregiudiziale, ossia non come una grande insormontabile diga posta proprio all'inizio della strada da percorrere ma come mezzo di intervento sull'osservanza di impegni assunti. L'URSS chiede la rapida convocazione di una Conferenza mondiale per esaminare la questione della riduzione sostanziale degli armamenti e la questione della istituzione di un controllo internazionale sulla osservanza delle disposizioni e dei divieti concordati.
           In conclusione le differenze sostanziali fra le due proposte esprimono la differenza tra due politiche: quella degli Stati Uniti che da anni marciano verso la guerra, quella dell'URSS che da anni lotta per assicurare la pace del mondo.




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