Gelasio Adamoli - La direzione de "L'Unità" (1951-1957) - Lettere al Direttore


Finanziatori d'eccezione (1953)

Non riesco a capire perchè per la vita del nostro giornale, che pure è molto diffuso, sia necessario lanciare ogni anno una sottoscrizione mentre tanta stampa avversaria, che nessuno compera, viene distribuita gratis. Anche nelle fabbriche vengono distribuiti largamente giornali e riviste da parte dei nostri avversari. Non potremmo anche noi fare altrettanto? (Giacomo Parodi, Via Bengasi 4-11, Genova Sestri)

           Nel corso del mese della stampa democratica credo siano stati sufficientemente spiegati i motivi per cui il giornale dei lavoratori, il nostro giornale, debba ogni anno lanciare una sottoscrizione, mentre nessuno dei giornali della catena capitalistica ha mai sentito il bisogno di rivolgersi ai propri lettori per essere da essi sostenuti. Per questi giornali bastano i Perrone, gli Agnelli, la Montecatini, i monopoli elettrici ecc. ecc.
           Non è il caso qui di riprendere temi su cui ci siamo già largamente intrattenuti. In relazione a quanto mi scrivi vorrei che tu considerassi che noi non possiamo seguire i sistemi della classe padronale di diffondere gratuitamente la stampa in modo sistematico non solo perchè non abbiamo i mezzi per fare ciò ma perchè la diffusione della nostra stampa è essa stessa una forma di lotta. Una lotta come quella che noi conduciamo, che trova il suo primo fondamento su una concezione profondamente morale della vita, non può mai avvalersi di sistemi di piccola o di grande corruzione.
           Ho trovato di interesse la tua lettera perchè essa mi permette di far conoscere a te e agli amici lettori una iniziativa che è stata presa dai lavoratori in alcune grandi fabbriche particolarmente soggette alla pressione della propaganda avversaria, iniziativa che ha permesso di utilizzare per la nostra giusta causa la valanga della carta stampata avversaria.
           I galoppini della stampa americana pubblicata in italiano hanno avuto un momento di gioia euforica quando hanno osservato che, in alcune fabbriche, non appena messi in distribuzione gli opuscoli, le riviste e i giornali che, si intende sempre gratuitamente, erano introdotti dai portapacchi dei capitalisti, dai dirigenti dei sindacati «liberini», le pubblicazioni andavano rapidamente esaurite. Entusiastiche relazioni sono giunte ai centri americani di distribuzione probabilmente accompagnate da una richiesta di aumento di stipendio...
           Ma i «padroni» hanno voluto vederci chiaro, perchè tanto improvviso amore da parte degli operai per la loro stampa appariva ad essi molto sospetto, tanto più che i risultati delle elezioni sindacali stavano a dimostrare che il proclamato aumento dell'influenza dei «liberini» rimaneva solo sulla carta, sia pure quella patinata del rotocalco.
           Ed allora si è saputo che i lavoratori, di fronte alla offensiva della carta, si erano riuniti, che avevano discusso sul contenuto e sulle finalità di quegli ignobili e provocatori libelli nei quali la loro stessa personalità appare umiliata e offesa e che, respingendo la proposta di qualcuno che voleva fare un falò di tutta quella cartaccia, avevano deciso concordemente di ritirare con particolare diligenza le pubblicazioni americane e padronali messe in distribuzione e di consegnarle ad uno speciale comitato. Tutti i fogli raccolti si sarebbero venduti come carta da macero e il ricavato sarebbe stato versato alle organizzazioni democratiche dei lavoratori per sostenerle nella lotta e per contribuire alle spese per la campagna elettorale.
           Ecco un modo semplice e concreto per far partecipare al finanziamento delle lotte per la giustizia e il progresso del nostro popolo anche l'Ambasciata americana e i vari Costa.
           Tonnellate di menzogne illustrate sono pronte nei magazzini dei Comitati Civici, della Democrazia Cristiana e dei suoi parenti: la sottoscrizione è aperta, sotto a chi tocca.




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