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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   Le nostre compagnie, mancando dell'alta direzione, sino dal principio della giornata, si disseminarono a seconda dell'apparente bisogno del momento, e in quel terreno intricatissimo non fu possibile di raccoglierle. Ogni ufficiale animoso, alle volte anche i sottufficiali, raggranellavano i primi granatieri che capitavano loro sotto mano, e li portavano contro al nemico. Si attaccava, si sforzava una posizione, sloggiandone un manipolo di austriaci, che si inseguiva. A un tratto, davanti a noi, si smascherava una batteria; o pure usciva da un bosco, appariva improvvisamente dietro l'insenatura di un colle, una massa nemica che ci fulminava, e poneva noi in rotta. A nostra volta, trovato un riparo sufficiente, od avuto un rinforzo amico, sostavamo, ripigliavamo lena, ricaricavamo i fucili e ci slanciavamo di nuovo.
   I nostri pesanti fucili ad avancarica, di grande calibro e di piccola portata, non ci permettevano se non di sparare pochi colpi. Io che fui costantemente nella mischia, bruciai undici cartuccie ; ma dopo i primi tiri, sentivo il braccio intorpidito pel maneggio della lunga bacchetta nella canna insudiciata.
   Io ricordo della battaglia un seguito di epi-