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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO II
   29
   sodi staccati; dell'andamento generale non capii nulla. Alla nostra sinistra, dalla parte dell'esercito piemontese, gli ingombri e i rialzi delle colline ci impedivano di scorgere ciò che ivi succedeva. Alla destra invece, dove si apriva la pianura, s'intravvedeva da lontano, la torre di Solferino, fra nembi di fumo e di polvere, squarciati a volte dal lampo delle baionette e dal rosso delle uniformi francesi. Ma troppo io aveva da pensare ai casi miei, per occuparmi dello spettacolo.
   Dei distaccamenti d'altre armi, nostri compagni di ricognizione del mattino, vidi uno, lo squadrone cavalleggeri di Alessandria, dopo ripetuti tentativi di cariche, resi vani dagli ostacoli insormontabili del terreno, subire stoicamente il fuoco, che lo decimava, fermo in un gruppo sulla strada verso Pozzolengo; dell'altro, la sezione di batteria, che avevo anch'io aiutato a piazzare e servire allorché iniziò con tanta efficacia la lotta, seppi che gli artiglieri, in quello stesso posto, si erano fatti ammazzare sugli affusti dei loro due cannoni infranti.
   Nei molti nostri andirivieni, a un certo momento mi trovai a far fuoco sul ciglio di un burrone, mentre una scarica ben nutrita dei nemici