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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO III _
   43
   Garibaldi giaceva in letto per una scorticatura alla gamba, cagionatagli dall'avere violentemente urtato contro un albero, montando a cavallo. Ci accolse con familiare cordialità, facendo particolarmente a mio padre una grande festa e rammentando con semplicità carezzevole, i servigi che egli aveva reso ai Cacciatori delle Alpi, quando si aggiravano fra il lago di Como e Varese. Informatosi dei fatti miei e dei miei progetti, m'incoraggiò a continuare nella carriera delle armi, per tenermi pronto a combattere le nuove guerre della Patria, e mi raccomandò di non trasandare gli studi di matematica, chè mi avrebbero giovato anche nella milizia. Infine ci congedò augurandosi di trovarci presto, di fronte al nemico.
   L'impressione di quell'ora rimase certamente assopita presto dalle occupazioni del servizio, che mi assorbirono completamente durante i primi mesi del 1860. Ma quando, nella primavera, si sparse la notizia della insurrezione della Sicilia, e l'opinione pubblica si commosse all'annuncio dei preparativi della spedizione di soccorso, la fantasia mi riprodusse viva la immagine affascinante di Garibaldi, e, nella