Augusto Fichtner
Nuove scoperte fanno supporre un'estensione
molto più ampia del castello di Besozzo.
Ritrovamento di reperti archeologici.


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       Da un sopralluogo fatto recentemente, con la squisita disponibilità dell'attuale proprietaria, ho appreso quanto segue: in origine vi era una torre risalente al 1100 (foto 6) a cui fu addossato nel 400 ca. (forse nello stesso periodo in cui Facino Cane ristrutturava il nucleo principale del castello) un'ulteriore fabbricato-torre, sicuramente abitato da benestanti, poiché all'interno in occasione di recenti restauri sono emersi in una stanza degli affreschi raffiguranti delle ghirlande di fiori (foto 8); nella stessa stanza sono emersi dei manufatti di rimpiego, dove si vede chiaramente scolpito un volto umano. La Signora proprietaria mi ha riferito che la sovraintendenza alle belle arti ha affermato trattarsi di opera risalente al periodo celtico (foto 9).
        Attualmente un portico praticato alla base di una torre prospiciente Via S. Antonio, immette nell'ampio cortile ai cui lati vi erano le quattro torri, collegato quasi sicuramente al resto del castello, forse con mura difensive, in seguito inglobate o distrutte con la costruzione del palazzo Pajetta e dell'oratorio di S. Antonio; in un angolo di questo cortile, a ridosso del palazzo Pajetta e sotto a dei prefabbricati moderni adibiti ad autorimesse, vi è un accesso, che immette in un locale ora adibito a cantina (foto 10); la proprietaria mi dice che era parte di un cunicolo, ed in effetti è troppo stretto per essere stato sin dall'origine una cantina, poiché la sua posizione non ha alcun senso: largo poco meno di 2 metri, e lungo altrettanto, l'ambiente è stato realizzata con un'accuratezza - e sicuramente con un costo non indifferente - che non giustificherebbe l'uso a cantina. La Signora mi dice che tale ambiente proseguiva, ma fu murato in alcune sue parti già in tempi remoti, non visibili perché coperte da scaffali piene di bottiglie; in effetti sembra che questo punto facesse un angolo (sicuramente dovuto al fatto che i costruttori dovettero adattarsi al terreno roccioso) e si può supporre che fosse un cunicolo che collegava la torre con altre parti del castello, poiché una parte della torre citata, ora adibita a ristorante, è allo stesso livello di questa cantina; all'interno di essa, dove esiste la cucina del ristorante, vi è un corridoio stretto, con una serie di angoli, certamente non utilizzabile ad abitazione, ma adatto per una eventuale difesa, in caso di fuga.