BOLOGNESI.
5
che fin d' allora furonvi in pregio le arti e gli studi.
Ma la Repubblica in tempo che le conquiste moltiplicavano in ragion delle guerre, corrotta dalle ricchezze soverchie e dalla possanza de' Grandi , crollò sotto il peso della troppa fortuna. Le proscrizioni di Lucio Siila fecer luogo a un Triumvirato o congiura piuttosto fra Marco Licinio Crasso , Caio Giulio Cesare e Gneo Pompeo detto Magno. Tolto di mezzo Crasso, disputaronsi gli altri due il diritto d' imporre il giogo alla Patria, e in Cesare che superò ebbe suo principio una Dittatura perpetua. ( A. di Roma 706 ).
La morte di Caio Giulio Ce9are ucciso in Senato 1' anno quarto della sua Dittatura preparò alla Repubblica una nuova catena di civili discordie. ( A. di Roma 710). Primi contesero Marco Antonio Consolo , e Caio Giulio Cesare Ottaviano. Ambidue aspiravano al censo, e alla podestà dell' ucciso. Assistevano ad Ottaviano le ragioni del sangue, 1' adozione e il favor del Popolo ; ad Antonio un nome , e 1' autorità . Un plebiscito improvviso che sconvolse in favor del Consolo la distribuzione delle Provincie, affrettò la guerra. Decimo Bruto preparato a contendergli la Gallia Cisalpina si chiuse in Modena , e Antonio che osò assediarlo, fu proclamato nimico della Repubblica.
Era già in arme a principio d' anno Ottaviano malgrado il rigor del verno , nè potendo meglio , si tenne al Foro di Cornelio od Imola con due Legioni. (A. di Roma 710, 711 ). Serviva intanto alla causa pubblica 1' intera Gallia , dedotta Bologna sola, obbligata agli Antoni per debito di Clientela ; la qual Clientela si vuole antica da Sveto-nio, ma non può ripetere i suoi principi tanto remoti , perchè la famiglia Antonia venne tarda agli onori, e può dirsi che ricevesse il suo lustro da