BOLOGNESI i3
Pontefice Dà maso, e soscrisse all' anatema pronunziato. ( A. di C. 38i ). Il successore fu £ustasio, e il suo nome appare fra' Vescovi del Sinodo Milanese , che Ambrogio convocò dall' Emilia, sedendo in Rema Siricio.
Magno Massimo che ribellò nelle Gallie aveva sottratta a Valentiniano una parte dell'Occidente, e col tempo guastò l'Italia. Arrestato in Aquileia perdè la vita, e fu pari nelle Gallie il destino del suo Àglio Vittore. ( A. di C. 388 ). Ma sorse in Eugenio un emulo nullameno a temersi. (A.di C.S93).' Il Vescovo Ambrogio, che allora evitando le persecuzioni , dalla sua sede divertì nell' Emilia, non tate sulla decadenza delle Città che trascorse , e principalmente di Bologna , e Claterna o Quader* na. D'indi innanzi la storia non accenna vestigio della seconda. Teodosio che punito Eugenio raccolse ambedue sul capo le corone d'Occidente e d'Oriente , le tenne in seguito senza contrasto, e fu detto il Grande. ( A. di C. 394).
I barbari , che desolavano le Provincie d'Impero, ugualmente funesti, o conquistatori o ausiliari,avevano in certo modo rispettata 1' Italia. Vi scesero di proposito i Visigoti imperando Arcadio ed Onorio fidi del maggior Teodosio, e ubbidivano a due condottieri o Regi , Radagaiso, e Alarico. ( A. di C. 400). Li combattè prima uniti, susseguentemen-te divisi Stilicone Maestro della milizia. Alarico ripassò i monti con sua vergogna. ( A. di C. ). Radagaiso disfatto nelle montagne di Fiesole perdè Ift Vita 1' anno undecimo dalla morte di Teodosio. ( A. di C. 4o5 ).
Se non* che in breve le ambiziose viste di Stilicone, giustificando l'invidia pubblica, apparecchia-rongli la cadnta. L'accellerò la morte d'Arcadio.(A. di C. ir08). Era Onorio in Bologna disposto a passar nell'Oriente, ed assecurarvisi la tutela dell'orfano