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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Bologna con possente apparecchio. E tnttavolta senza profitto: Vàlcari, Rótari e Peredéo che la custodivano, uscendo improvvisamente oogli assediati sulle genti d' Impero, superaronle ; e la Città resse inespugnata. Frattanto 1' Esarco Euticbio, che all' appressarsi de' Langobardi aveva mendicato un ricovero presso a' Veneti , rientrò in Ravenna col favor loro dopo fortunata battaglia, e un nipote del Re per nome Ildebrando rimase al novero dei prigionieri. S' aperse quindi una strada a' patti onorevoli,e l'Impero riebbe per quella volta tutto il perduto , dedotte Bologna ed Imola altrimenti Foro di Cornelio , che d' indi innanzi furon Città limitanee nel Regno de'Langobardi. Liutprando in seguito, domati i Duchi di Benevento e Spole ti che ribellavano, appressò alle porte di Roma, e svestendo l'armi nella Basilica Vaticana, le depose al sepolcro del primo Apostolo. A questo modo cessò la guerra, non la querela di Religione. ( A. di C. 73a ). In breve il terzo Gregorio, convocati a Concilio i Vescovi da tutta Italia, pronunziò l'anatema sugi' Ioonómachi, erètici. Barbato Vescovo suo successor di Clausino occupava a que' tempi la nostra sede ; e di ciò si ha prova manifestissima da una iscrizione incisa in un vaso di marmo greco , esistente in uno degli Atrii della Basilica di Santo Stefano , la quale iscrizione è la seguente : Umilibus vota suscipe Domine Domini* nostri Liut-pronte et llprante regibus et Domino Barbatii Episcopo Sacra Ecclesia Bononiensis hic Hierusmlem sua percepta obtulerunì unde urne vas impleatur in cenam Domini Salvatori* et si qua munac minuerti Deus requiret.
   Se non che fra' Greci e bangobardi facilmente si ripristinarono le discordie. Fomiron primi argomento i Ministri d'Impero fatta lega co* Duchi di Benevento e Spoleti, che di bel nuovo affettavano indipendenza. ( A. di C. 741 ). Nè fu lento il Re a prender 1' armi col nipote Ildebrando fatto partecipe della Corona, e superati rapidamente i ribelli