BOLOGNESI
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   terre degli esuli. Si rivalse in parte Ottaviano occupando Medesano e Busseto, col favor de' nostri che militarongli al di Ht del tempio prescrìtto, mentre i fuorusciti di Reggio ricuperarono per solenne accordo la patria.
   E in Bologna era sottentrato a Pretore Enrico da Monza Milanese, e il nostro Comune geloso d'un interno equilibrio fra le due sette rivali , s'docu-pava tanto delle vicende Lombarde quanto a seconda de' giuramenti prestati , espediva alla causa pubblica, mentre le cure più assidue eran'o rivolte sulla Romagna, troppo intollerante del freno. * Colà a fatica potè l'Eletto Filippo, venendo in Rimino , così piegar Malatesta e il restante de'Gam-bacerii, che lo scegliessero ad arbitro di lor qui-stioni cpgl» Omodei messi in bando (14 Febbraio). Ma al •toafcpo stesso i Cerviesi, cacciato dalla loro terra Tommaso da Fogliano che dominavala per concessioni legittime, la consegnarono a' Veneti e appena rimaneva intatta la ròcca. Aggiugnevasi, che la fazione de'Conti escludeva tuttavia da Ravenna la parte avversa, e in Forlì prevalsero i Calboli fino a cacciar gli Ordelaffi ; e i Faentini, venendo armati a Laderchio, terra nei Contado Imolese, in-sultaronvi arditamente la pubblica autorità, col-l'abbattere le torri e case di Tigrimuzzo Malpigli. L'esercito de'Bolognesi fu pronto infine all'autunno, ed invase, uscendo, il Distretto de'Ravennati. Proseguivano senza risparmio le devastazioni e gl'incendi ; nè però scotevansi i contumaci, tranquillamente racchiusi nelle lor mura. ColF irrigidirsi della stagione si rallentarono all'ultimo le ostilità:
   Ma nuova gloria s'accrebbe alla dignità del Go^ mune dalla presenza degli Oratori di Roma commessi a chiederne d'un cittadino, che assumesse a reggerla salendo al grado supremo di Senatore. A sì fatto incarico prescelse il maggior Consiglio Bran-caleone dj Bpancaleone degli Andalò. Oltre alla chiarezza del sangue e alla copia delle ricchezze, s'univano nel preferito la grandezza molta dell' animo ,
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