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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 4*7.
   Tosta provato che la seconda equivaleva a soldi diciotto , denari undici e sette decimi della nostra. Conseguentemente le lire duemilaottocento Ravennati corrispondevano a duemila seicentocinquanta-sei e denari dieci di bolognini piccoli. E poiché, a detto dello stesso Zanetti, i grani cinquecentosei componenti la lira ravennate rispondevano nel lor valore a Scudi uno circa e baiocchi due e mezzo di presente nostra moneta ; così ad Alberto toccarono duemila e ottocento settanta scudi romani.— Colla medesima proporzione potranno calcolarsi le lire cinquecento dell' Assessore d' Alberto.
   Intanto agitavasi aspra piucchè mai la discordia fra la Chiesa e Corrado; e mentre il Pontefice disperando ornai d' un' onesta conciliazione pensava a trasferir la corona della Sicilia sovra d'un capo straniero, egli il Re proseguiva senza intervallo nella ricupera. Napoli alfine nell'Ottobre, sfidati per lungo tempo il ferro ed il fuoco, cedè alla fame, e gli eserciti debilitati di Chiesa sgombrarono il regno intero (10 Ottobre). Frattanto Uberto Pallavicino , e con esso il fiore de' Cremonesi, tornando a guasto sul Parmigiano desolò il Contado ; e la terra era minacciata d' assalto. E già a preghiera di quel Comune movevano i Bolognesi con un possente apparecchio di cavalieri e pedoni ; quando una subita ribellione innalzò al dominio di Parma Giberto da Palude detto da Gente, e l'accordo eh' egli fissò con Uberto , e co' fuorusciti cangiò l'apetto alle cose. Per colmo di sinistri eventi s'aggiunse che i Milanesi, prevalendo colà il partito dei Valvassori, trasferirono l'autorità suprema in Manfredo Lancia per un triennio.
   Il Pontefice approvò al Gennaio alcuni Statuti promulgati dai Rettori e dagli Alunni del nostro Studio (12 Gennaio). Quindi a Filippo Arcidiacono e a Fra Daniele Predicatore, prescrisse che invigilassero per la più esatta osservanza. Al primo dei due diresse susseguentemente Innocenzo le Decretali emanate, affinchè si spiegassero da' Giuristi