46* ANNALI
   Saviolo de' Savioli e Spinello de' Carbonesi, congregarono nelle loro case stuolo d'armati, concorsero dal Contado gli amici, orano invitati i Graisolfi , ed a tanto s' avanzò la licenza che i Gere-mei, messi in forse di lor salute, s' apparecchiarono per la difesa, e lo stato correva rischio di sovversione. S' addoppiò la guardia a' Palagi e al Re prigioniero ; e le Società s'affollarono a'ior vessilli («Giugno). A Saviolo ed a Spinello, richiesti dal Podestà nella stessa notte, fu comandato che disarmassero; nè d'indi innanzi s'ardissero a prender parte nelle vicende Imolesi ; ed agli Oratori de' Mendoli che s'astenessero dal procacciarsi rinforzo entro alla Città, e pel Distretto, o da'Modenesi , o da qualsivoglia persona soggetta all'autorità del Comune. Vietossi a' Comitatini , nobili ed ignobili, l'appressarsi armati alla terra, o mettervi il piede con intendimento d'armarsi, e a'cittadini il ricoverarli o nasconderli. Coéì ad entrambi i Pretori del Contado Imolese s'ingiunsero, e la custodia esatta de'passi, e la guardia delle CasteUa all' intorno, affinchè i fuorusciti non le occupassero ; e s'intimò a Pier Pagano da Sosenana che s' astenesse dal porre in Imola il piede. Successivamente fu decretato che d'indi innanzi s'avesse un Capitano del popolo ; e niuno intanto senza legittima causa comparisse innanzi ^al Pretore passato il vespro, nè più che quattro ad un tempo si presentassero, nè si vagasse a notte avanzata per le contrade. Redintegratasi per sì fatto mezzo la calma, uscì in campo l'esercito ed appressò ad Imola traendo a seguito i Mendoli (a3 Giugno). Entra-ronvi l'Uzeno ed alcuni Anziani; ed a'.trattati susseguì la conciliazione, giurata in seguito per ria solenne. Facino da Mandello dimesso dalla Pretura diede luogo al Podestà di Bologna, deati-nato a compier l'ufficio da'nostri Anziani, i quali d' indi innanzi, per concessione spontanea di qnel Comune, acquistaronsi il successivo diritto della elezione.
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