BOLOGNESI
   Tiso da Campo san Piero, e i proscritti di Padova con quanto v'era di Guelfo per quella Marca; e intervennero il Marchese d'Este co'Ferraresi, i Mantovani col Conte Sanbonifazio, e le taglie di Lombardia e di Romagna. De' Bolognesi ohe presenta-ronsi, era condottiero un Frate Predicatore che ave-vali persuasi ad armarsi. Tutta P oste al Giugno avanzando per lo Distretto di Padova ebbe a Pon-telungo da fronte la milizia degli avversari. Gui-davala il Podestà Ansedisio Guidotti, che intimorito dal numero corse indi a poco a rinchiudersi entro alle mura. Di là, poiché vide in fiamme i sobborghi e seppe che tumultuavano i cittadini , sottrattosi col favor delle tenebre pervenne in salvo a Vicenza (19 Giugno). Entrarono i Collegati al dì dopo nella Città sottomessa, e le aperte carceri fornirono ampio argomento di misericordia e d'indignazione (ao Giugno). In breve Este, Montagnano con tutt' altri luoghi e Castella di quel Contado, riconobbero di mano in mano 1' arbitrio del vincitore.
   E tutto ornai prometteva per quella Marca lo sterminio intero dell' oppressore. Nè perdè tempo il Legato , ed uscì dal chiuso nel Luglio (22 Luglio). S'erano aggiunti all'insegne Gregorio Patriarca d'Aquileia, que'da Camino, ed Alberigo coi Trivigiani ; e già domate le schiere de' Vicentini che gli s'opposero a Longareto , minacciava fisso ad Arlesiga la non lontana Città. Se non che la fortuna non aveva ancora dimenticato in tutto Ezzelino. Affrettavasi dal Mantovano con un esercito oltremisura potente di per sè stesso, ed accresciuto in oltre da'Vercellesi, da'Bergamaschi e da molti de' Ghibellini Bresciani. Ed ecco alla sola fama che lo precorse sconvolgersi il campo intero. I Bolognesi tumultuarono i primi , ed accusando il loro Comune perchè tardasse a fornirli degli opportuni stipendi, ricusarono di passar oltre; nè le esortazioni del condottiero, o il pericolo del Legato , o 1' offerta d'indennizzarli poterono a maniera Annal. Boi. T. I. 64