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BOLOGNESI 475
Nella stagione prescritta s'aprirono tumultuosi i
Cornisi. Bonaccorso vi fu prescelto cantra la forma 1
dello Statuto; e all'uffizio di Capitano destinarono un Novarese , a parte d* Impero , detto Rufino dei Cavallacci. Guglielmo d'Antoniolo Gallnzzi, e mol-t'altri de'principali fra'Geremei che s'opposero o reclamarono, furon dannati ad ammenda o messi a confine. E già al cangiarsi de'Ministrali e de'Consiglieri, un nuovo Collegio, devoto alla fazione che dominava, e diretto in tutto da'nobili che vi s'introdussero , lasciava antiveder da vicino la rovina certa degli avversari, quando si venne alle mani , e il contrasto fu meno fra'Geremei e Lambertazzi, che fra il popolo e i nobili. Prevalse all'ultimo il popolo che riconobbesi in debito della vittoria all' intrepidezza della Società de' Beccai. Soggiacque immantinenti a riforma il Collegio preordinato , Rufino rimase escluso , e Gregorio Freddo d' Alessandria sortì l'ufficio di Capitano. A Ruffino in seguito , a scanso di rappresaglie, accordò il Comune per ammenda d'ingiuria e di danni la somma di lire mille. E la sua rinunzia all' ufficio fu stipulata in Milano.
Nè potè farsi in appresso che non gravasse più austera sovra de'nobili la preponderanza del popolo. Fu autorizzato a proteggerla un prescritto numero di popolani dedotto in ugual misura dalle Società dell' Arti e dell' Armi perfino al novero di trentaquattro; e la mercatura inoltre ed il cambio for-nirongli otto individui, con titolo di Savi , che sono i seguenti: Rolandino de'Pegolotti, Giacobino
de'Marcheselli, Gerardo da Castel de'Britti, Zoenne \
Pepoli , Mezzovillano Mezzovillani, Guinicello dei Principi, Ruggero Negri e Simone de'Guidozagni. Ad essi, per decreto del popolo, fu conferita ampia facoltà di prescrivere quanto più fosse espediente alla sicurezza ed al buon ordine del nuovo stato , ed a mantener l'equilibrio frai due partiti. Provvidero che diciassette fosser gli Anziani, scelti per turno ed a brevi, o vóti, dalle Società sì d'Arti