Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Primo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (513/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (513/597)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   477
   r adoperarsi perchè si traessero al fuoco , e il distruggerne le abitazioni dalle fondamenta. Però, nè allora nè poscia, per quanto è noto , questa Società fu dal Comune impiegata ne'bisogni pubblici, o partecipò degli uffizi. Infine provvidero i Savi che a verun consiglio, sia del Comune o del popolo, non fosse lecito in avvenire intimar gli eserciti e cavalcate , se prima le Società interrogate da'Ministrali non avessero la maggior parte fra loro esternato il consentimento in iscritto. E questi ed altri più ordinamenti che promulgarono di mano in mano, approvati per lo Comune, acquistaronsi forza di legge e si collocarono fra gli Statuti.
   Se non che le cure dei trentaquattro, rendendoli accetti al popolo, attrasse la malevolenza de'nobili. Nella penuria che afflisse la miglior parte d'Italia abbondarono per fatto loro di biade la Città ed il Contado; e dappoiché i Conti da Cunio, che in-tercettavanle nella Romagna frenaronsi per forza d' arme , e rimase libero il transito , sopravvanza-rono a modo da ristorarne i Lucchesi, che la fame richiamò nel nostro Distretto. Nè tuttavolta evitarono la calunnia. Ud'ironsi improvvisamente accusati dell'averle in parte distratte, ed in parte arbitrariamente divise; e quel popolo che applaudivali poche ore addietro, corse ammutinato alle loro case e le minacciò di saccheggio. Occuparonsi della loro salvezza i Rettori; ed il Comune in seguito, dispensandoli da Sindacato , intimò la pena del capo a chiunque osasse di offenderli (22 Decembre).
   Ed altri Statuti ancora in quest' anno promulgò il Comune medesimo. Prescrisse che i cittadini di terre a sua dipendenza s'avessero per incapaci della Pretura, e così al di fuori coloro che aderivano alla famiglia di Federigo, o per maleficio eran esuli dalla patria. Che fra' due palagi , I' antico e il nuovo , sorgesse per riunirli e proteggerli la stessa torre che tuttor sussiste a dì nostri. Che all'inoltrar della notte il carcere d'Enzo si chiudesse di doppia chiave, una delle quali si consegnasse al Pretore, 1' altra
   \