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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559

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a cura di Federico Adamoli

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   tòmpenso nèllĂ  Toscana Firenze, ève la fazione di Chiesa prevalse sugli «Vversar!, e gli astrinse a cercar ricovero ili Siena. Fabbricarono i Ghibellini in Firenze la loro propria rovina tentando occupar la terra sui Guelfi e darla a'Manfredi. Caino degli Uberti e Mangia degl' Infangati, scoperti e messi al tormento non tacquero, e fu loro in seguito mozzato il capo. Molte delle migliori famiglie uscirono allora di Firenze;
   E vicende nuove agitavano la Romagna. Azzuf-faronsi i due partiti in Faenza e si combattè lungamente , finchĂ© a rinforzo degli Accarisi concorsero i Forlivesi ; e i Manfredi usciron cacciati. Accorreva a trarli d'impaccio il Marchese d'Este coi Ferraresi, quando una schiera spontanea di Lambertazzi divietollo a Ponte san Procolo. Quindi gli ostaggi degli Accarisi, ch'eran chiusi in Castel Guglielmo , furon morti per suo comando nel tempo che i sediziosi abbattendo nella lor terra le case dei Bolognesi, munivano colle macerie le mura Ă© il vallo , e s'apparecchiavano per una ferma difesa. Nè tollerarono i nostri la doppia ingiuria. Ad Alberto Greco da Mantova che reggeva allora in Bologna, fu imposto che traesse* in campo il Carroccio) e l'intero esercito invase non aspettato il Distretto de'. Faentini. A'Legati che precorrevanlo , aprirono gli Accarisi le porte, ed ammisero imman-tinenti i Manfredi. Si demolirono i muri; e il fossato che circonda vali, fu ridotto al pristino adeguamento. Buvalello de'Buvalelli v' incominciò la Pretura dimessagli da Primierano de' Ramisini, ed in Gruamonte Cazzanimiei ricadde il Capitanato del popolo. Rimase in quella terra un presidio che ne accertasse la dipendenza, e si raccomposero finalmente! le sanguinose quistioni di quel Comune coi Conti Guido e Simone di Modigliana, che demolendo la ròcca di Ceperano , dimisergli le Castella e le ville usurpate; e di lĂ  avanzarono le nostre genti a gastigo de' Forlivesi, che superati ia battaglia si ripararono entro a' lor muri. Simone dĂ