BOLOGNESI
V
arbitrii per l'esecuzione' più pronta della giustizia; nè per pace fatta, fosse libero a portar la pena o diminuirla. Uno scolaro detto Ramondino da Genova che il Greco, sordo alla pubblica misericordia non che alla sola deU'aggravato, dannò al supplizio per aver ferito il Gonfaloniere della Società de' Leoni, fu il primo scopo a un rigore che divenne poi necessario per Ja salvezza comune.
Parlando noi qui sopra delle torri di Bologna, abbiamo detto che fu decretato si demolissero quelle che eccede^anot l' altezza di sedici colombai. Or sappiasi cbe i colombai, detti angora punti, sono quei forami onde introducevansi le travi a sostegno dei ponti mentre si .edificai* 1* torre. Dagli uni agli altri era la distanza in altezza di cinque piedi. Esai in seguito, rimanendo aperti, giovavano ad illuminar l'interno dell' edifizio, ed al tempo stesso da-van ricetto alle epiombe use ad annidarsi in luoghi eminenti,
I Modenesi a quel tempo convennero oo'Reggiani sulla difesa reciproca de'lor ^Distretti infestati nella montagna da que' da Gomola e da Rodiglia , che si traevan con loro rnolt' altri nobili. Credevasi che il nostro assenso espedisse a validazione dell' atto ; e ai loro Oratori che ricercaronlo accordollo liberamente il Comune. Gli avanzi delle rappresaglie co' Fiorentini rimasero in tutto spenti al Febbraio (i a Febbraio).—Filippo Arcidiacono fu scelto a Vescovo da' Piacentini, e un. Fiorentino denominato Alberto Scolari ottenne 1' A rei diaconato. Niccolò Bazilieri resse i Lucchesi, i Sanesi Bonifazio dei Lambertazzi, i Reggiani Loderengo di ^rancaleone Andalò, i Mantovani Catalano di Guido d'Ostia, i Ravennati Bartolommeo de' Basacomari , i Faeni tini Primierano de' Ramisini, gì' Imolesi «Alberto Cazzanimici. Furono Pretori in Modena per gli Ai-goni Ugolino di Guido de'Lambertini, pei Graisolfi Jacopo d' Arimondo Bernardi.
Annoi. Boi. T.L 67
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