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Annali della cittŕ di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
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BOLOGNESI
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Ma il colpo gli andò fallito, e retrocedeva confato, quando accampatosi a Vimcreato si trovò a fronte l'esercito de'Cremonesi e de'fuorusciti, retto da Uberto e da Basso ; ed alle spalle il popolo di Milano secondato da'Comaschi e da'Novaresi. Resta-vagli unico mezzo a salute l'aprirsi la via col ferro fra gl'inimici. Declinò in fatti a Cassano, e intraprese a forzarvi il ponte sull'Adda. Custodivamo i Cremonesi, e li combattè virilmente per lunga pezza, finché trafitto da una saetta nel piede, ricoverò suo malgrado agli alloggiamenti. Di là al dì vegnente scoperto un guado nel fiume, pervenne senza contesa alla riva opposta, e volgeva ratto al Distretto de* Bergamaschi. Se non che occorsero a intercettarlo oltre al pieno sforzo d'Uberto, il Marchese d'Este cvn Lodovico Sanbonifazio, coi Mantovani , coi Bolognesi, coi Ferraresi e cogli altri amici Lombardi. S'aperse aspra ed ostinata la mischia (16Settembre). Ezzelino all'ultimo, racchiuso per ogni parte, tradito da' cavalieri Bresciani che abbandonarono; e sopraffatto dal numero, si vide astretto ad arrendersi. Un fuoruscito di Brescia, al momento che disarmaronlo, il ferì più volte sul capo, nè valsero a rattenerjo, o la dignità dell'inerme o la riverenza de' condottieri. Basta che, tratto a Soncino, poiché furon vani a salvarlo tutti i presidi dell'arte, nel giorno undecimo chiuse colla morte la serie delle sue gesta famigerate.--Da quel momento riebbero la libertà i Veronesi ; fu lo stesso de'Vicentini ; Bassano in seguito s'assoggettò a'Pa* dovani; e Alberigo sfuggendo l'ira de'Trivigiam ricoverò a'suoi docninii nel Pedemonte (17 Settembre). Intanto Uberto, occupate di mano in mano Brescia, Tortona, Alessandria, Novara, Vercelli « Bergamo, ottenne, accordandosi co'Turriani, il Capitanato in Milano per anni cinque. E s'aggiunse che i Parmigiani cacciando di signoria Giberto da Gente, ispirarongli ardimento t« viste maggiori. Così al cader d'Ezzelino levosii un nuovo tiranno, avversario ugualmente infesto alla Chiesa, men crudele per avventura, ma senza dubbio men grande.
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