BOLOGNESI 499
di fuori, perchè ci giugnesser. le biade sciolte da impaccio, ed immuni da qualsivoglia diritto (a4 Luglio). Prestaronsi Imola, Faenza, Cesena, Rimino, Bertinóro e Bagnacavallo (3i Agosto), e per ultimo Forlì medesimo, e Forlimpopoli, che sedati gli odi recenti non indugiarono a renderci i prigionieri (i. a. 3. 5.6. 7. 9.14 Settembre). Ravenna sola, qual che si fosse la cagione , manifestossi lontana dal condiscendere. Non però appagossi il Comune di escusazioni o proteste ; ed avvertì in iscrìtto quei cittadini che dalla lor renuenza in causa sì lieve, ravvisava aperto quel che potrebbe aspettarsi nelle più gravi (...Settembre). Pesassero più maturamente sulla risposta, e per loro meglio preferissero una volontaria ammenda ad una forzata. Che persistendo imprudenti nel lor proposito l'astrìngerebbero a riputarli nemici di sua salute, e ad invaderli nel lor Distretto. Che del partito adottato, qualunque fosse , il certificassero per Oratori dinanzi al pieno Consiglio ; e tale auguravalo che rassodando la vecchia benevolenza gli togliesse il rincrescimento d'esser foizato alle offese. Nè attesero i Ravennati chè la minaccia s'effettuasse ; ed uniformandosi al voler nostro imploraron solo che si risparmiasse ai loro Oratori il rossore d'una disdetta solenne (17 Settembre). Da quel momento ebbero i mercanti stranieri spedito da tutte parti 1' accesso ; e Bologna fu provveduta a dovizia. Infine, dappoi che il popolo accusava di malversazione que'cittadini che amministraron le biade ne' tempi addietro, fu di mestieri/ calmarlo, sottomettendoli a rigido sindacato: sdsseguen temente quei Savi che fino ad otto furon surrogati all'ufficio, fissarono provvedimenti diretti a toglier le frodi e le preferenze , che ap-• provati dal vóto pubblico . si noverarono fra già statutarii.
Ma per poco un intempestivo rigore non nocque soverchiamente alla pubblica dignità . IL supplirò di Ramondino. da Genova aveva esacerbati gli Alunni del nostro Studio. Dolevansi che il Podestà ritenesse