BOLOGNESI
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già moglie di Ranieri Conte da Canio, contendeva oon Ugolino da Cerfugnaao e cogli nomini di Lugò « di Bagnacavallo, per Tacque deviate del Senio; e si commettevano d'ambe le parti sanguinose violenze. Ne conobbe il Comune, e si terminarono per compromesso nel Podestà ohe ripose il Senio nel letto antico.—-I Mantovani ebbero in Pretore Catalano di Guido d'Ostia, i Reggiani Pellegrino degli A baisi, i Ravennati Azzo Conte di Bagnacavallo , i Forlivesi Giacobino de' Prendiparti, i Faentini Alverio degli Asinelli e gl'Imolesi Tiberto d'Uguzzone Guà -rini. Fabro Lambertazzi cessò di vivere carico d'anni e d'oaorit Egli teneva il primato della fazione dei Ghibellini, e a lui successe Castellano degli Andalò; come a Guglielmo Gali uzzi. primo dell'altro partito, sottentrò Alberto Caccianimici.
Alberigo, spogliato del suo Distretto nel Pedemonte, erasi raochiuso oolia famiglia nell' insupe-rabil Castello di san Zenone. Concorsero a circon-darvelo i Trivigiani guidati dal Podestà Marco Ba-doaro, i Veneti, i Padovani , i Vicentini, i Fel-tresi, i Bellunesi, il Marchese d'Este, que'da Camino , e i sussidi de' Bolognesi e dell' altre terre Lombarde (t Giugno). Durò tre mesi l'assedio , e correva rischio d andar fallita l'impresa, se 1' oro degli assedianti non apriva ad essi le porte. Mesa da Por calia, che guadagnarono, non dubitò d'introdurli nel recinto inferiore ; e Alberigo fu ridottò alla sola torre. Colà , sprovvisto di viveri, intenerito da'pianti della famiglia, sbigottito infine dall' avvilimento de' pochi rimasti in fede , permise che il consegnassero, sperando di pagar per tutti col sagrifizio della sna vita. Nè così presto ebbe messo il piede nel campo che non trovò modo In
ANNO DI CRISTO 1260.