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sospetto rOleggio, che fortifica Bologna. — Il Conte e Capitano di ventura Landò sta capo delle milizie di lega: ma il Visconti vi contrasta bene, e la lega lascia V impresa. — Scorrerie e danni reciproci fra l'Arcivescovo Visconti e gl'inimici suoi.— L'Oleggio pretende ingiustizie dalle tribù bolognesi; ma indarno.—La Grande Compagnia perde il suo capo.—Commovimenti in Bologna—Paure del? Oleggio, che statuisce bandi e proclami di oppressione sui Bolognesi, e si prende scherno delle milk-zie.—Il Conte Landò si mostra avverso al Visconti nel Contado di Bologna.—L'Oleggio sbandisce cittadini, e vieta pubbliche feste.—Muore l'Arcivescovo Giovanni Visconti; divien Signore di Bologna Matteo nipote di lui, che lascia Capitano della Città l'Oleggio figliuolo dell' estinto.— La Gran Compagnia e l'Oleggio sono di nuovo a conflitto.—L'Imperator Carlo IV. passa da Bologna, venendo in Italia a ricevere la corona; ed è bene accolto dai nostri.
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Carlo IV. è incoronato Re d'Italia in Milano; poi nell' augusta Città del Tevere , Imperator de' Romani. — Matteo Visconti impone taglia al Clero di Bologna.— Il tiranno Oleggio tenta insignorirsi di Bologna; la fazione Maltraversa lo aiuta: egli depone i Castellani dall' ufficio loro: mostra dispiacenza che al Clero siasi imposta una taglia; e con iscaltrezza si fa acclamare Signore di Bologna. — Lippo Rombolini lo consiglia a nequizie; la Città ne sta in convulsione. — Il Vescovo leva l'interdetto a Bologna nimica del Clero.—* L'Oleggio e Matteo Visconti sono a tenzone fra loro.—Il Castello di Spezzano è levato all'Oleggio.—Costui, per aver militi,
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