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Urbano Pontefice comanda al Legato di umiliare il Visconti, il quale lascia la To-scana, e ripara in Lombardia, dove commette ogni guisa d' ostilità ai Signorotti limitrofi.—Provvedimenti dei reggitori felsinei per assicurar la Provincia contro le insidie di Bernabò, che scorre dappertutto a danno dei nostri. — La lega è in armi, e comincia a mortificare V indegno. — Urbano Pontefice passa da Roma in Avignone , dove quasi tosto muore: gli succede Gregorio XI. — Il Vescovo di Bologna va in Francia.—Proseguono torbidi fra il Visconti e gli avversari, e si finisce con trattative di nuova pace, stabilendo di atterrare la Bastia di Formigine.
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Esequie in san Domenico a Papa Urbano V.—Ambasciatori al novello Pontefice, e dimande a lui: risposta del Papa, che pensa d'istituire un Collegio in Bologna.— Bernabò sempre inquieto; fa gravi danni al *Marchese di Ferrara, la lega soccorre l'Estense. — Giovanni Hauhewod Gonfaloniere della Chiesa, ottiene dal Papa i Castelli di Cotignola e di Bagnara.—Due Castelli si sottomettono al reggimento felsineo.
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E mandato alla Legazione di Bologna Pier Biturcense, forse da Bruges, uomo d'ingegno e di braccio prontissimo, e che fortifica le Castella nostre con savio provvedimento.—La lega tocca la peggio contra del Visconti e del figliuolo di lui.— Le cose di Bologna sono in pericolo. — A Bernabò viene impedito di erigere Bastie.— L' esercito di lega difende i figliuoli del Conte di Savoia, e mena guasto sulle terre
del Visconti, mentre il figliuolo di questo
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