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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   Sèrvialo, e lasciato partire con sue milizie, le quali, lungo la via, vennero qua e là svaligiate dai sol-dati del Duca di Ferrara. L* esempio de' Ravegnaoi tanto potè sopra l'animo degli Ariminesi, ohe questi pure , accettando il Legato Pontificio, diedero licenza ai soldati veneti che stavano fra loro a custodia: e così tornò tutta Romagna sotto il governo di Santa Chiesa. Per tal modo accadde ai veneti quello che a molti ingordi conquistatori, i quali volendo troppo dilatare i confini della loro dominazione , avviene poi ohe debban perderli, con loro danno e vergogna.
   E mentre il Legato era in Romagna, tutto lieto per le ottenute vittorie, si presentarono innanzi a lui molti de' fuorusciti di Bologna , frai quali era Gasparo Scappi, ed erano alcnni altri di quei che si furono levati contro de'Marescotti ; e tutti questi esuli dimandaron grazia al Legato di ritornarsene alla patria. Il Senato che seppe la cosa, vi si opponeva caldamente, pensando ai mali che avrebbero in Bologna potuto insorgere, mettendovi piede nuo* vameute uomini o mal veduti, o pericolosi ; uomini di partito, che gravi discordie avrebbero trai cittadini suscitate. Ma non giovarono queste dubbiezze del Senato: la causa fu vinta dai sostenitori degli esuli ; e lo Scappi co' suoi amici ed aderenti si ritornò alla patria, per riaccendervi senza dubbio il fuoco dell' entusiasmo bentivoleioo.
   Intanto il Senato avendo saputo che il Legato ebbe fatto deliberazione di ritornarsi dalla Romagna a Bologna, apparecchiava per riceverlo come trionfante una pomposa mostra, volendo onorare con addobbi, colui che portava il vanto d'aver soggiogata la Romagna : ma la cosa pervenne all' orecchio di Francesco Maria Duca d' Urbino, il quale mandò dicendo ai bolognesi, che essendo egli stato il capitano , il quale aveva conseguite le vittorie nella Romagna, non dovevano i bolognesi attribuire al Legato quegli onori che a lui soltanto di piena ragione si convenivano; ch'egli diresse le milizie, egli
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