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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 53
   
   grosso corpo, mosse difilato ai danni dell'Estense, uscendo colle milizie da san Felice; e lasciando fuor Persiceta, trasse al conquisto della Pieve e di Cento, che in brev* ora ebbe fatte sue. Poscia, svoltando ?erso Romagna, levò al Duca suddetto aloùne castella ch'ei teneva nella parte bassa di qua dal Po, cioè Logo, Bagnacavallo, Cotignola, Conselice, Fu-sigli ano, ed altre ancora di minor conto.
   Ciò non bastava, nè all'intenzione del P!apa,nè al valore ed alle brame del Montefeltro. Ed ecco il guerresco Duca condurre a Modena l'esercito, ed assediare la città, la quale, guardata da poche genti francesi, avendo indarno aspettato ehi di fuori la soccorresse, si diede a patti al Pontefice, con grande esultanza del c j ' • »
   di san Cesario; sicché ornai non rimaneva che Ferrara, la quale non fosse passata in potestà della Chiesa. Alla qual cosa mirando il Legato Pontificio, tentò questi le intenzioni e l'animo di alcuoi gen* tifaomini ferraresi, affinchè di nascosto introducessero nella città loro gli eserciti di Chiesa: ma indarno ; chè gli stessi gentiluomini fecero aperta la cosa al Duca loro, il quale di subito raccozzò genti d'ogni arma, e munì la città propria e preparassi alle difese per sostenere valorosamente ciò che ancora gli restava. Ebbe ancora in aiuto cavalleggievi francesi, che astrinsero gli avversarii a levarsi d'animo la meditata conquista. Anzi, per far onta alle milizie di Giulio, si diedero a scorrere per ogni dove nel contado di Bologna, e vi fecero gran danno, e le genti del Pontefice indussero io affanni ed angoscie.—Questa cosa fece sì ohe i soldati del Papa mutassero l'ardimento in prudenza sino a tanto che i drappelli francesi scorazzarono a vessazione della Provincia ; ma come questi furono usciti de' oon&-ni, ecco gli altri levarsi nuovamente in orgoglio, e devastare i paesi, e percuotere con mille insolenze i contadini, e trasgredire non pure agli ordini del Legato, ma a quelli ancora dello stesso Pontefice,
   presso cedette