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ANNALI
che nino motivo di lagnanza poteva addurre coatro le genti della Provincia felsinea.
A metter modo a tali cose il Senato bolognese deputò Commissario della campagna Pietro Isolani, acciocché procurasse che senza strepito fosse provveduto ai soldati di vittovaglia e d'alloggiamenti; e per tal modo la licenza'illegale si commutasse in convenzione amichevole. — Ma Papa Giulio voleva pure ad ogni modo e con tutta sollecitudine condurre a termine l'impresa di Ferrara : il perché si partì in persona da Roma e venne a Bologna con un seguito di quindici Cardinali, e quivi stette parecchi giorni, ossequiato soprammodo da que'felsi* nei che tre anni prima l'ebbero desiderato ed avuto flagello ai Bentivoleschi, fautore ai Marescotti, capo della Chiesa cattolica, e duce della Chiesa militante e conquistatrice.
In Bologna Papa Giulio tenne pubblico concistoro, e creò Gonfaloniero di Santa Chiesa Francesco Gonzaga Marchese di Mantova, avendo privato di siffatta dignità il Duca di Ferrara, perché costui poco dianzi, coli'aiuto de'francesi aveva ricuperato Cento e la Pieve. Né ciò bastava; chè il Ciamonte, o Chaumont Generale del Re di Francia e Viceré di Milano, mandò il famoso suo luogotenente Iacopo Trivulzi con parecchi Bentivoglio e con molte galliche ed italiane milizie sino a Castel Franco ; il
2ual castello si rese a patti, ed aperse le-porte ai ancesi. Ahi timore in quei di corte che soggiornavano in Bologna! Aver l'inimico alla distanza appena di quindici miglia; sapere chi stava con lui; conoscerne le forze; sentirne l'ardimento. Erano cose invero da sgomentarsene. Ma Giulio però non isgo-mentavasi così di leggieri: a strattagemmi pensava; a vincere Luigi Re, se non coli'armi almeno almeno eolia meraviglia di suo prontissimo ingegno.
Ma perchè meglio si conosca come questa inimicizia tra Papa Giulio e Re Luigi, toccheremo i motivi di tal discordia in brevissimi detti. — Giulio ebbe trovati gli alleati suoi troppo facili a crudeltà: