BOLOGNESI Si
   per ciò desideroso di partirsi con eliofobe riputa zione, operò che il Cardinal Regino, Legato di Romagna lo mandasse « chiamare con iscasa di avere alcune faccende da trattare con Ini; e con buona grazia del Senato si parti di Bologna, an» daodo a trovare il Legato, il auale faceva buono provvisioni di cavalleria e di fanteria, per assalir Bologna, e cacciarne i Beotivoglio, che avendo ciò inteso cominciarono allo incontro a provvedersi per la difesa, ed avvisarono il Re di Francia di qusnto faceva il Legato, e lo pregarono che mandasse «occorso; onde egli mandò quattrocento uomini d'arme per guardia della città, i quali furono alloggiati presso al Ponte Maggiore posto sopra il fiume di Savana, nella strsda che conduce nella Romagna ; acciocché fossero a fronte agi' inimici ogni volta che presumessero di venire a danni di Bologna da quella banda.
   la questo tempo Luigi Maria Griffoni, uno dei Senatori, avendo in sua compagnia certi masnadieri , e dicendo di volersi vendicare contro tutti quei che negli anni passati erano stati cagione di farlo imprigionare, andò alla casa di Girolamo Lo» dovisi, uno di quelli che poco prima erano stati cancellati dai Bentivoglio dal numero dei Senatori, e l'uccise: e poi fece il medesimo a Galeazzo Mara-scotti , ed a Francesco Muletti $ e voleva in quel medesimo giorno ucciderne degli altri ; ma fu buon per loro, che non gli trovò ; e si disse , che ciò faceva non per suo particolare interesse, ma per» eh è era spinto e così fare da Ermete Bentivoglio, il quale non' trovava altra occasione per levarsi dinanzi agli occhi i suoi nemici. Quando s'inteso la bestialità del Griffoni, assai cittadini che pensarono a'casi loro, per fuggire il pericolo della morte, sapendo di esser mal voluti da' Bentivoglio, si pai* tirono di Bologna , e passarono nel campo della Chiesa; fra*quali furono i Malvezzi, i Marescotti, ed altri assai.
   Fu bene allora bandito il Griffoni ; perchè il
   v^ooQie