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   ANNALI
   Gastone si trovava, avvisandolo di quanto facevano i soldati della lega, e gli domandarono soccorso: il perchè l'intrepido Gastone, con un#i rapidità degna di perpetua memoria , tenne il campo ad un' ora contro dell'uno e contro dell'altro inimico, cioè i soldati di lega nella Provincia felsinea, e i cittadini di Brescia levati in ribellione.
   Ai Bentivoglio pertanto mandò soccorso di mille fanti tedeschi, sotto la condotta di un certo Giacobbe^ seicento fanti italiani capitanati dal Conte Nicolò Scotti piacentino, che seco in Bologna condusse ancora alcuni pezzi d'aitiglieria.~Ma intanto che arrivava il soccorso ai Bentivoglio ed ai Francesi, i soldati della lega, già fatti padroni di tutto il contado e delle castella de' bolognesi , si avvicinarono coli' intero esercito alle mura della città, accerchiandola d' ogn' intorno con buone guardie, acciocché non le fosse dato soccorso nel futuro, né portata vittovaglia da nessuna parte; perciocché Ar-maciotto de' Ramazzotti con mille fanti guardava tutta la banda della montagna sovrastante alla città verso il sud-est, abitando egli nel Convento de'Frati di san Michele in Bosco. Dalla parte di ponente la guardava con quattromila fanti e quattrocento uomini d'arme Fabrizio Colonna, il quale era alloggiato alla Certosa. E nella pianura, cioè a settentrione, stava accampato il Cardinole Giovanni dei Medici (poi Leone X.), Legato delle Romagne, con D. Raimondo di Cardona Generale, e presiedevano a tutto il resto dell'esercito. Da mezzodì le colline ardue facevano cinta assai valida, perchè un esercito in buon ordine ed una schiera di salmerie non potessero discendere a soccorso dell'assediata Bologna.
   Ed era stato persuaso al detto Cardona, che qualunque volta egli si avvicinasse coli' esercito alle mura di Bologna, i cittadini, già fortemente infastiditi de'Bentivoglio e de'Francesi, avrebbero cacciati costoro, ed aperta libera l'entrata ai soldati del Papa : onde stette D. Raimondo fino ad otto giorni aspettando d'intendere alcun movimento dei