BOLOGNESI 53
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tornò sabito io Lombardia , avendo lasciati quattrocento uomini d' armi, e quattromila fanti alla guardia di Bologna sotto il governo di un certo Signore de-Lafaiette : e conducendo seco tutti gli altri soldati, assalì con tanto ardire soli' Adige i militi veneziani, capitanati da Giampaolo.Baglione e dal Conte Guido Rangone, che li mise in rotta» e colla medesima bravura entrando in Brescia pev la ròcca, che si teneva ancora pel Re di Fraocia, mise a sacco la città, dopo aver ueoisi più di due mila soldati de'veneti, e moltissimi bresciani, così della città che del. contado, ed avendo fatto prigione Andrea Gritti gentiluomo e provveditor veneziano (19 Febbraio).
Dopo un tal fatto, avendo preso Gastone maggior ardire di prima, pensò di nuovo di venire allo scontro degli Spagnuoli e dei soldati del Papa con
Sensiero di cacciarli dal contado di Bologna e dalle omagne pnr anche: e oon tale disposizione movendo pel bolognese, fu a Castel san Giorgio, di dove mandò a sfidare il Generale della lega a campai giornata decisiva: il quale, trovandosi a Castel san Pietro, accettò allegramente l'invito, e fece mettere il SUO esercito in ordinanza per combattere. Ma conoscendo ohe i Francesi pensavano intanto a prendere alcune città della Romagna orientale, ritirò egli le sue genti non più d'un miglio lontano da Imola, e le dispose a battaglia, occupando due miglia di paese coli'accampamento fra il piò del-l'Apennino e la pianura, acciocché per quella parte non potessero i soldati francesi passare ad Imola ed a Faenza. Don Gastone, che si vide impedita la strada del piano, e che .quella del còlle sapeva pericolosa, pensò di tenere le vie di sotto verso Ravenna, sperando che il Duca di Ferrara, nel tempo del passaggio lo avesse a provvedere di quanto gli bisognasse, così di vittovaglia come di munizioni: il che gli venne fatto; perchè mentre i francesi passavano
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