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ANNALI
da Lugo e da Bagnacavallo, Alfonso Duca di Ferrara si unì con loro , avendo seco molti soldati ed una buona provvisione di vittovaglia e di artiglierìa, con assai munizione.
Ed Annibale ed Ermete Bentivoglio, poiché videro levato il campo della Lega e trasferito oltre il confine della Provincia, uscirono anch'essi di Bologna con buona compagnia di lor parziali armati, e si unirono al de Foix ed all'Estense Signore per attaccare in più grosso numero l'inimico.— E poiché i Francesi, seguitati sempre dal campo degli Spagnuoli e della Chiesa si trovarono sotto Ravenna, diedero alcuni leggeri assalti a quella città; ma conosciuto avendo che poco frutto ne trarrebbero, sì perchè vi era dentro Marcantonio Colonna, che valorosamente la difendeva; sì perchè avendo sempre l'esercito nemico alle spalle stavano in continuo pensiero se combattere o no dovessero; ed anche perchè si vedevano mancar la vittovaglia, deliberarono alla fine di tentar la fortuna delle armi: e senza nulla dimora frapporre, dispose Gastone suo campo, e mandò un araldo a Don Raimondo e a tutti gli altri capitani di Lega, intimando loro battaglia; una battaglia decisiva onde sarebbero finite le comuni incertezze.
Accettò lo spagnuolo alacremente l'invito; e il dì seguente (era quello di Pasqua) si spargerebbe uman sangue per sostenere una causa di tempora! dominazione. Al domani dunque si attaccarono i due eserciti : la battaglia fu Vera battaglia ; non zuffa, non scaramuccia, ma vero fatto d'armi dei più decisivi e sanguinosi che dir si possa ed immaginare giammai: fu strage orrenda, dove fanti e cavalieri versarono il sangue a larga vena, dove la morte innalzò il suo vessillo nell'un campo e nell'altro: Fu insomma un tale macello che il più compiuto e spaventevole credo giammai non si vedesse in Italia dopo la tremenda battaglia di Canne: chè nelle stragi de'bassi tempi, quando Alarico, quando Attila , quando l'enobarbo Federigo mietevano a migliaia