5»
ANNALI
di Cardona usasse ogni diligenza in raccogliere, pur esso i soldati avanzati al fatto d'arme di Ravenna, e mettesse in ordine alla meglio che possibile fosse un esercito, col quale cercasse di ricuperare le città perdute di Romagna ; e poi, passando a Bologna , facesse sforzo di farla tornare ali* ubbidienza del Papa, cacciandone i Bentivoglio : importantissima impresa , ma forse non ardua di molto.
Avendo adunque il Cardinal di Mantova ed il Duca di Urbino col favore di Don Raimondo messo insieme Un sufficiente esercito, non ebbero molta fatica a riavere tutte le città di Romagna; perciocché non furono i Francesi così tosto partiti, che tutti que'popoli tornarono di buona voglia all'ubbidienza del Papa.—Ma i Bentivoglio avendo inteso il grande apparecchiamento de'soldati della Chiesa, attesero a provvedersi di quelle oose cbe parevano a prnposito per difendersi ; con tutto che la maggior parte de' cittadini avessero desiderio di pigliar accordo col Pontefice. Ma perchè non volevano esser tenuti nemici de* Bentivoglio, non era alcuno che ardisse parlare di accordo. Al che avendo considerazione Francesco Fantuzzi , Gonfaloniero di Giustizia, cui aveva il Pontefice con un suo Breve poco dianzi fatto sapere che perdonerebbe a tutti i bolognesi che lo avessero offeso, eccetto che ai figliuoli di Giovanni Bentivoglio, purché tornassero alla devozione di Santa Chiesa, perciò parlò esso ad Au* tiibale con parole del seguente tenore : „ Intendesi che il Pontefice vuol di nuovo mandar lo esercito, prima per guastar le campagne del nostro contado, e poi per fare ogni sforzo di riavere Bologna: il che fa solamente per l'odio che serba contro di te e di tutta la tua famiglia. E so certo che il popolo di Bologna non gli potrà far resistenza; perciocché intendo che il Re di Francia non ci può dare aiuto, trovandosi egli grandemente travagliato da quello d'Inghilterra nella Picardia; ed essendo già ridotto a mal partito dagli Svizzeri e dai Veneziani nello Stato Milanese. E quando il Re di Francia non lo