Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Sesto', Salvatore Muzzi

   

Pagina (58/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (58/671)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   5&
   ASTRA* L'I
   di Ratenoi, fa ( mentre estendo condotta in Francia era per passare il Po) liberato da un Rinaldo Zatti prete pavese* ohe con quindici armati all'improvviso assaltò i Francesi, e gli fece fuggire, temendo essi di peggio. Poiché si trovò libero il Legato , e dopo essere stato a Roma dal Pontefice, tornò a Bologna, dove fu rioevuto con gran trionfo da' cittadini ; e per ciò lasciato il luogo a lui il Cardinal di Mantova si partì, andando a Mantova: e dopo lui si partì medesimamente il Duca di Urbino ; il quale lasciando alcuni soldati > alla cu» stodia di .Bologna, condusse in Lombardia tutto il xesto delle genti, ch'egli aveva sotto il suo goveiv no; Ma intesosi poi che gli Svizzeri coli'aiuto dei Veneziani avevano oacciato i Francesi d'Italia, e tolto loro lo Stato di Milano, avendone rimesso al possesso Massimiliano Duca di quello Stato, tornò indietro il Duca d'Urbino co*suoi soldati, e andò a Roma dal Pontefice.
   In questo tempo il Pontefice mandò a Bologna Orlando dal Carretto Vescovo di Avignone e Teso--riero Apostolico, insieme con Francesco Frescohaldi Potentino, uomo avartssimo, i quali, quando furono m Bologna non misero il pensiero in altro che in cavar denari dalle borse de'cittadini , mettendone -in- prigione assai , accusati di aver tenuto la parte -dei Bentivoglio, e condannandogli per ciò a pagato •grosse -somme di contanti; per la qual copa* i Gonfalonieri del popolo coi Massari delle Arti, avendo *vuto ragionamento intorno al rigoroso prooedere di coloro, mandarono Lorenzo Malvezzi ambasciatore al Pontefice * pregandolo che vi provedesse ; ed egli avendo con allegro viso ricevuto l' ambasciatóre, lo confortò con parole cortesi ed amorevoli, premettendogli, che troverebbe rimedio a tutte le cose ; ma con tutto ciò non fece per allora alcuna provvisione.
   In questo anno (narra il Vizani e conferma il Fan-tnezi) morì Alessandro Achilli ni bolognese, filosofo a quei giorni di gran fama e di acutissimo ingegno,