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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 59
   il- quale è celebre fra gli scienziati omm fa trai
   roti l'altro Acbillini marinesco e seioentista;code opere sue salirono in molta stima frai contempo-vanei, poi vènnero travolte al basso d'ogni disprezzo per la loro strana indole, coi ninna poi superò nò per barbarismi t nè per arcaismi, né per neologismi fino ai giorni nostri, nei quali pare cbe una nuora souola disfrenata letteraria voglia riportar vanto di stolida sopra quante di riprovevoli furon mai in Italia dal tempo di Folcaechiero e della Nioa Siciliana sino a quello dell'Algarotti, del Bettinelli e del Frugoni.
   In isoorcio d' anno venne a Bologna il Doca di Urbino i il quale fece la massa delle sue genti nel contado di Bologna,dove parimente si radunò l'esercito Spegnuolo mandato dal Re di Napoli ; 0 poi tutti insieme col Cardinale de*Medici Legato di Bologna andarou nella Toscana, e per forza rimisero in Fiorenza esso Cardinale e gli altri sbanditi della famiglia de' Medioi. — Ed ecco il riepilogo della loro storia, già tocca appena da noi sotto il mille e quatr trocento novantaquattre, quando Carlo VIII. discese in Italia, ed i Medici si rifuggirono presso Giovanni II. * de' Bentivoglio, quindi a Milano, e qua e colà per l'Europa, sino al lor risorgimento a più magnifico * temuto stato che mai. — La vittoria della Sacra Lega, se caociò i Francesi 4* Italia, non potè cacciarne, anzi vietabili, diremmo quasi, Sviz^ Seri, Spagnuoli e Tedeschi. E perchè Firenze (per nn trattato cocchi uso di comune accordo con Ferdinando il Cattolico ) Si trovava collegata con la Francia, così doveva cadere dallo Stato suo per conseguenza della caduta Francese. Essa repubblica aveva continuato ad osservar fedelmente il trattato anche dopo che Ferdinando se ne fu « distolto. A/veva dessa osservati verso tutte le potenze belligeranti i doveri di buon vicinato e della neutralità; non aveva recata offesa a nessuno. Ma la lega ohe cacciati aveva d'Italia i Francesi, già percossa negl'interessi, già perplessa intorno al da farsi, in unatsola