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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   ANN ALI
   oom era concorde, nel bisogno di danaro. Oli Svia« seri viveano a lor discrezione in Lombardia, ponendola a contribuzioni le più gravi: anche gli Spa~ gonoli di Raimondo Cardona vollero in lor balla una provinola lombarda. La Toscana era ricca allora, e non armigera: le potenze vincitrici, adunato un congresso a Mantova, fecero a'Fiorentini l'invito di riscattarsi da ogni soggezione con una somma: ma i «Medici , che a quel congresso intervennero, richiesero di venire in patria ricondotti, dove saprebbero coli'arte spremer denaro in gran copia a vantaggio della lega. Il Cardona entrò nel loro avviso , e partì di Mantova, e valicò 1* Apennino, e con cinquemila fanti agguerriti fu di breve in Toscana (... Agosto). — Intimò allora ai Fiorentini revocassero dal bando i Medici; deponessero il Gon-falonier Sederini, quel prudente magistrato che fu eletto a vita in difficili tempi, e che adempì religiosamente gli uffici suoi tanto ardui ; e se avevan cara la conservazione di loro stato pagassero qua* rantamila fiorini èli'esercito spagnuolo. Intanto era presa d'assalto e per rovina d'artiglieria la città di Prato (3o Agosto): i miliziotti che ne sostennero alquanto la difesa furono passati alìl di speda: poi cinquemila cittadini trucidati vennero: tutto fo posto a sacco, tutto pieno di terrore.
   Tale spavento, sorto all'annunzio della strage di Prato, fece scoppiare una rivolta nella eittà di Firenze (3i Agosto). Un drappello di gentiluomini vanitosi, di quegli splendidi che tenevano società negli Orti Rucellai, prese il Palazzo della signoria, ne fece uscire il Soderini, e mandò dicendo a Raimondo di Cardona essere pronto ad acoettare le offerte sue.—Ma questo trattato fu un inganno.— Giuliano do'Medici (il terzogenito di Lorenzo) era dolce e facile d'indole: rientrato in Firenze (a Settembre) consentì di lasciar intatta più d'una franchigia della repubblica; ma Giovanni suo fratello, obbligò invece la Signoria a convocare un parlamento (16 Settembre). A questa irregolare assemblea