BOLOGNESI
e che la Chiesa perdesse a poco a poco ciò ohe con tanto spese e fatiche aveva Papa Giulio acquistato. E fu anche scritte a Leon X. «la certi gentiluomini ciò cbe si diceva per la città, e quanto general* mente fosse per dispiacere la tornata dei Bentivoglio a' bolognesi. Piacque assai al Pontefice d* intendere che tale fosse il desiderio e quasi direbbesi la volontà imperante de' cittadini, parendogli a questo modo d' aver buona occasione di scusarsi coi Ben* ti voglio, dopo %v*r mostrato loro il suo buon animo di rimetterli nella patria quaodo se ne fossero compiaciuti i cittadini. E perciò disse ai Bentivoglio quanto aVeva operato per loro; e li confortò che avessero pazienza fintanto che si presentasse miglior occasione, perchè allora poi egli si ricorderebbe di loro.
E dopo qnesto, il Pontefice volendo forse mostrarsi grato ai bolognesi dell'affezione che avevano alla Sede Apostolica e della mala disposizione oon-tra i Bentivoglio, privò d'ogni autorità tutti coloro eh* erano stati posti dai Bentivoglio medesimi ne! numero dei Sedici Riformatori ; in vece de' quali ordinò di nuovo il Reggimento ed il Senato nel modo che già prima era ststo da Papa Giulio stabilito. Ed ecco il nome de' Quaranta Riformatori dello Stato della Libertà.
Alessandro Popoli Conte Antonio Volta Cavaliere Antonio Staso ni o Sassoni Alessio degli Orsi Agostino MarsUi Agamennone Grassi Angelo Cospi Antonio Paltroni Antonmaria Campeggi Aurelio Guidotti Alberto Albergati Brunino Bianchi
Filippo Aldrovandi Filippo Guasta villani Gasparo Ringhieri Girolamo Sampieri Dott. e Cav* Galeazzo Castelli Gianantonio Goxsadini Caral. Giulio Malvessi Lorenzo Bianchetti Lodovico Carbooesi Cavaliere Melchiorre Maaxuoli Ovidio Bargellini Pietro Isolani Conte
v^ooQle