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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1841, pagine 667

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   Erano allora pienamente scoperte le intensioni delle parti contendenti; e mentre Francesco I. stava sul punto di valicare le Alpi al principio del mese di Agosto, la lega tra il Papa ed il Re d'Aragona, gli Stati di Firenze, di Milano ed i Cantoni Svia-seri, fa aolennemente proclamata in Napoli, in Roma, in Bologna e nelle altre città principali, come il Muratori lasciò scritto. In quella occasione medesima Arrigo VIII. spedì un inviato al Monarca Francese, ammonendolo di non turbare la pace della cristianità col portare le sue armi in Italia ; ma inefficaci erano allora le opposizioni, non meno ohe le esortazioni ; e Francesco essendo passato colle genti sue nel Deificato, fu raggiunto da Roberto de la Marck alla testa delle celebri bande nere, le quali erano egualmente distinte pel loro valore sul campo di battaglia, come per la loro fedeltà alla causa che esse abbracciavano.
   Ad oggetto d'impegnare e rivolgere altrove l'attenzione degli alleati, mentre l'esercito Francese stava per passare le Alpi, Franoesco avea spedito una flottiglia con quattrocento uomini d'armi e cinque mila fanti sotto il comando di Aimaro di Prié, con ordine d'impadronirsi della città di Genova. All'arrivo loro sotto Savona, questa piazza capitolò all'istante. Fregoso avea allora trovata la migliore occasione che presentar gli si potesse per abbandonare i suoi amici: tuttavia, affinchè egli pon incorresse per la seconda volta la taccia di tradimento, spedì messaggieri al Duca di Milano per richiedere l'istantaneo soccorso degli alleati ; e siccome questo non giunse prontamente, egli aprì le porte di Genova ai Francesi, ed inalberò nella città il loro vessillo. Avendo il Generale Francese ottenuto il suo intento senza spargimento di sangue, ed essendo allora rin* forzato da un corpo di truppe di Fregoso, passò avanti ad Alessandria ed a Tortona , delle quali piazze s'impadronì senza difficoltà, benché il Viceré Cardona fosse validamente trincerato a Castellazzo ; ed anche la città d' Asti poco dopo si arrese alle armi di Francesco.