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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1846, pagine 848

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   ritornando da Padova e dirigendosi a Roma sua patria. Alloggiò nel Convento di san Giovanni in Monte evi stette quattro giorni* — Ritornando poi da Padova (la Luglio) la suddetta Principessa di Rossano , fu incontrata dall' Eminentissimo Legato Pallavicini, preceduto dalla guardia de' Cavai leggieri, e condotta alla casa Facchinetti, dove alloggiò. Il Marchese Senatore Alessandro, capo della famiglia apprestò per lei un convito principesco, al quale' intervennero il Legato e 1' Arcivescovo , e che fu fatto più squisito per intreccio di musica e dì mimica, esseudosi finto un leggiadro contrasto fra Cerere Bacco e Pomona; con balli, fatti d'arme, voli, ed altre cose leggiadre aggruppate con nobilissima invenzione. — Fu pure convitata dall' Eminentissimo Pallavicini, il quale, ad onore della Principessa, concedette a tutti indifferentemente la maschera
   {>er tre. giorni. L'Eminentissimo Boncotnpagni poi a banchettò in una Cena , che né più splendida nè più squisita non potrebbe figurarsi, abbondandovi a dismisura i volatili più incogniti, le frutta più peregrine , provvedute da lontani paesi: senza dire dell' infinità de' canditi , delle confetture, e d* ogni sorta di dolci , de' quali , benché si desso il sacco a centinaia di bacini, ne rimasero tuttavia in tanta quantità che n'andò coperto il pavimento. Finalmente a casa Albergati ed a casa Legnani, fa dessa Principessa allegrata con 4ue feste di ballo sontuosissime, che apparvero taóto più vaghe in* quanto che tutte le dame e tutti i cavalieri della città nostra lietamente v' intervennero.
   E qui, dal profano passando al sacro, narreremo come a questi tempi si cominciasse ad ideare la più sontuosa opera che la pietà bolognese abbia mai addotta a fine, cioè a dire il lungo portico , cho dalla città di Bologna mena alla Madonna di san Luca, e'il tempio augusto ad essa Madonna rifatto e consacrato. Delle quali opere ebbe il principal pensiero il di voto e solerte Canonico Lodovico Generali della Pieve di Cento.
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