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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3Ò8
   GIUSEPPE MUSOLINO.
   storia e nei delitti che abbiamo detto professionali „ cioè intesi a terrorizzare le popolazioni e a fare sparire le spie per mantenersi al bando fra le macchie dei boschi e sulle balze della montagna.
   Arrestato per caso e per scambio di persona dopo una rapina commessa a Nicotera, il Lombardo è riuscito una terza volta ad evadere (le carceri della Calabria sembrano costrutte ed organizzate a posta!); e subito ha cominciato ad allargare la cerchia delle sue vendette sanguinose. Il 15 luglio, me-sosi in agguato presso la casa degli Albanese, ha ferito gravemente un servo di costoro, che scopertolo aveva dato l'allarme. Il 16 luglio, mandò a dire a coloro che si erano prestati a far da testimoni contro di lui, naturalmente testimoni falsi „ (come quelli di Musolino !), che si guardassero perchè aveva polvere anche per essi. E il 17, capitato nella campagna di certo Eeitani uno di essi, gli tirava, sempre di agguato, una fucilata, colpendolo. Il 19, avuto il sospetto che un certo D' Agostino (anche nei nomi delle vittime v'è una certa ripetizione!) fosse un confidente della polizia, lo andò a cercare ; e trovatolo in campagna, fra lina trentina d'altri lavoratori, gli tirò due schioppettate, ferendolo mortalmente.
   Pochi giorni dipoi, sospettando anche di Marcellino Giuseppe, un coraggioso guardiano di campi nel territorio di Gioja Tauro, che pure gli aveva dato più volte ospitalità, lo incontrò mentre era colla moglie e con altre persone tutte inermi, lo chiamò in disparte, ingiungendogli di scostarsi dalla compagnia, perchè, da carogna e spia qual era, doveva morire. Atterriti così tutti i presenti, il bandito potè fulminare agevolmente con due palle l'infelice massaro, e allontanarsi indisturbato fra i boschi. L'assassinio del Marcellino è dunque la precisa riproduzione di quello a noi ben noto di Marte, salvo che Giuseppe Musolino, meno audace del Lombardo, aveva affrontata la sua vittima in compagnia di altri due banditi.
   Ma questo è stato, per fortuna, l'ultimo reato di Domenico Lombardo, se pur non è vero, come la voce pubblica suppone, che abbia ammazzata nei boschi anche la moglie, di cui era gelosissimo, e di cui più nulla s'è saputo. Non favorito dalle simpatie popolari, poco portato alla vita aspra e solitaria di bandito in montagna, e però latitante vicino a' luoghi abitati, reso ancor più. vulnerabile dalla convivenza della moglie e delle due figliolette da cui non avea saputo staccarsi, il « secondo Musolino » doveva finire più rapidamente la sua carriera criminosa. Pochi giorni dopo che Giuseppe