interpreti adirti, e le mille pastoie che inceppavano le loro creazioni.... mal ricompensate inoltre. — La Direzione Governativa dei 11. 11. Teatri di Milano scriveva, in data 17 Aprile 1822, all'
I. R. Governo,
L'esperienza quotidiana, or maggiormente sentita nel pensare che si fa a disporre i rimanenti spettacoli della corrente stagione, ha indubbiamente provata la somma difficoltà di rinvenire spartiti già conosciuti convenevoli per una Compagnia già esistente; giacché ben pochi se ne trovano per esempio che abbiano numero e disposizione di parti, adattate al numero e alla qualità dei soggetti, e tra questi pochi altri son troppo vecchi, altri son troppo noti e ripetuti, altri non han merito, altri han bisogno di mende o danno luogo ad eccezione o puntiglio di qualche attore, e tutti insomma presentano or questo or quello inconveniente che ne rendono sommamente incerti-la scelta, e poco opportuna o assai ostentata hi riprod uzione.
Per sifTatti gravissimi incagli si vede che torna ancora migliore e più spediente partito quello di far scrivere un'opera nuova da qualche Maestro di buona aspettativa, onde avere un lavoro adattato alla Compagnia, e quindi meglio eseguito e sostenuto, ed allettare almeno colla novità. A questo proposito, e per evitare nell'autunno prossimo tutti gli indicati inconvenienti, io proporrei adunque di far scrivere in detta stagione oltre quella di Mer-